
Il negozio di abbigliamento di Vittorio, fin dagli anni Ottanta, è diventato ben presto un punto di riferimento. Non era una semplice attività commerciale, ma una parte viva del paese
All’inizio degli anni Ottanta, e l’Amiata viveva un periodo di vivacità economica, sociale e culturale. Erano anni di fermento e speranza, in cui si respirava un buon vivere diffuso, sostenuto da un tessuto culturale ricco e da un senso di comunità profondo. In questo contesto, Santa Fiora ha sempre brillato come uno dei gioielli più autentici del territorio. E in quella cornice speciale, il negozio di abbigliamento di Vittorio è diventato ben presto un punto di riferimento. Non era una semplice attività commerciale, ma un luogo in cui stile, competenza e cortesia si fondevano in un’esperienza unica per chiunque varcasse la soglia. I clienti arrivavano da tutto il circondario, specialmente nei mesi estivi o durante le festività.
Fiorentino di origine, passato da Grosseto e approdato per amore a Santa Fiora, Vittorio ha saputo trasformare la sua bottega in una vera e propria boutique, capace di tenere il passo con le grandi realtà urbane, senza perdere mai il calore umano e il rapporto personale con i suoi clienti. Una presenza discreta ma incisiva, quella di Vittorio, capace di coniugare attenzione al dettaglio e conoscenza profonda del gusto.
Ricorda Mario Papalini, editore amiatino, con affetto un episodio emblematico: l’inverno tra il 1984 e il 1985, quando con i primi guadagni della professione sentì il bisogno di rinnovare la propria immagine. E fu proprio da Vittorio che trovò ciò che cercava: abiti che gli calzavano a pennello, ma anche un consiglio sincero, quasi paterno. "Dai, uno come te deve andare ben vestito", gli disse. E da quel momento, per Papalini come per tanti altri, il negozio di Vittorio è diventato un punto di riferimento insostituibile. Ora che la saracinesca si abbassa per l’ultima volta, resta un senso di vuoto. Non solo per la mancanza del negozio, ma per la fine di un’epoca fatta di quotidiane chiacchiere in piazza, di consigli dati sfogliando il giornale "La Nazione", sempre presente sul bancone, strumento indispensabile per restare aggiornati e orientarsi nel cambiamento. Fare il commerciante può sembrare semplice, ma Vittorio ha dimostrato che servono intelligenza, intuizione e profonda conoscenza delle persone per durare nel tempo. E il suo negozio, oggi, entra nella storia del paese come un simbolo di stile, relazione e comunità.