MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

Cellulare vietato in classe. Alcuni dei timori degli studenti: "Li dobbiamo lasciare incustoditi"

Il provvedimento del ministero trova contarietà tra i giovani maremmani, ma anche consensi. Emir: "Credo sia giusto così, almeno interagiamo". Andrea: "Giusto, ma vanno tutelati". .

Il provvedimento del ministero trova contarietà tra i giovani maremmani, ma anche consensi. Emir: "Credo sia giusto così, almeno interagiamo". Andrea: "Giusto, ma vanno tutelati". .

Il provvedimento del ministero trova contarietà tra i giovani maremmani, ma anche consensi. Emir: "Credo sia giusto così, almeno interagiamo". Andrea: "Giusto, ma vanno tutelati". .

GROSSETOMeno uno al rientro tra i banchi di scuola. Conto alla rovescia dei giorni per il primo suono della campanella per gli studenti maremmani. Questo rientro però sarà diverso dal solito, molto più stringente sull’utilizzo dei cellulari in classe, infatti è arriva il divieto. Come avranno preso questa novità gli studenti maremmani? Nonostante il pensiero comune potrebbe far pensare a commenti negativi, intervistando alcuni ragazzi, abbiamo raccolto le loro impressioni a riguardo e non sono così categoricamente contrarie. C’è un forte interrogativo su come verranno gestiti i telefoni con il pensiero di smarrimenti e/o rotture, ecco. Chi è pendolare ha la preoccupazione di non poter avere in controllo sulla puntualità dei servizi. Con disinvoltura e spiazzando tutti, un ragazzo incontrato nel centro storico insieme ad un amico, tutti e due del liceo artistico, ha tirato fuori dalla tasca un cellulare di vecchia generazione, senza dubbio non uno smartphone. "Sono una distrazione - dice Emir - è meglio senza perché c’è più feeling tra gli studenti, molti compagni facevano giochi sui telefoni quando potevano farli su carta e penna. A ricreazione molti si notavano emarginati con il telefono, per tanti sarà motivo di interazione. Non avere un cellulare sviluppa più capacità, non serve". "Appena sono arrivato alle superiori l’ho sempre utilizzato- dice Niccolò - alle medie invece eravamo abituati a non usarlo. Cerco di utilizzarlo meno possibile perché ruba tempo e basta specialmente nei rapporti fra coetanei in questo caso". "Secondo me il problema non è l’utilizzo dei cellulari ma chi non viene punito chi li usa in classe - dice Matteo - io li uso per le attività scolastiche, molte volte serve. Se ci fosse un metodo di giudizio cambierebbe qualcosa, devono essere puniti con note e così non si porrebbe il problema di vietarlo. Non sono a favore. All’Iti abbiamo tutto nel nostro telefono, anche i progetti. Non ne trovo un valido motivo. Inoltre la scuola non si assume la responsabilità, metterò il mio secondo telefono perché non mi fido a lasciarlo semi incustodito". "Può essere giusto - conclude Andrea - purché la scuola si assuma la responsabilità dello smarrimento. Cerco di vedere sia i pro che i contro. Sono pendolare e durante l’intervallo potevo scrivere a mamma o potevo sentire se i pullman fossero in anticipo o in ritardo. Il telefono poteva servirmi, se c’erano deviazioni". "A dare l’esempio saranno proprio gli insegnanti evitando l’uso del cellulare in classe" puntualizza il dirigente dell’ambito territoriale di Grosseto, Alessandra Liberatore.

Maria Vittoria Gaviano