
Sabina Giurati con una delle due caprette che sono state trovate sbranate
Monte Argentario, 31 gennaio 2025 – Due caprette sbranate dai lupi, arriva un’altra predazione sul promontorio. La zona è quella di Spaccamontagne, dove abita Dolores Zauli. Una zona collinare di campagna, dove all’interno della recinzione si trovavano i due animali in questione, Biba e Bambi, e un asinello, Agostino. I predatori, probabilmente dei lupi ibridi, due giorni fa hanno attaccato e ucciso le due caprette che si trovano nel recinto, lasciando le carcasse all’interno del perimetro.
A raccontarlo a La Nazione la stessa proprietaria, sconvolta dall’accaduto. “Ho anche un asinello, inoltre devo prendere anche altri animali e sono disperata – sottolinea – Le caprette le avevo da più di 20 anni. Stamani (ieri, ndr) le abbiamo sotterrate, molto probabilmente i lupi sarebbero tornati a prendere le carcasse. Forse sono passati da un buco. Ero andata a dare da mangiare ma non le vedevo. Ho chiamato qualcuno per andarle a cercare e le abbiamo trovate sbranate vicino casa. Il veterinario ci ha detto che i lupi puri in genere non fanno così, quindi potrebbero essere ibridi”.
Non si tratta comunque della prima predazione avvenuta sul territorio dell’Argentario, dove comunque non si verificano di frequente come in altre località dove sono presenti allevamenti di ovini e suini. Nel giugno scorso, ad esempio, sempre in località Spaccamontagne, in un altro recinto erano state sbranate altre due caprette e una era stata ferita. Difficile capire se si tratti degli stessi canidi che hanno colpito gli animali di Dolores Zauli o degli stessi avvistati negli ultimi anni sia in Feniglia che sulla laguna di Orbetello. A fare le spese della predazione erano state le caprette che appartengono a Mauro Taiuti, un allevatore fiorentino che ha una proprietà all’Argentario. E così Dolores Zauli, assieme ad alcuni vicini come Sabina Giuriati, lanciano un appello per avere maggiori controlli sul territorio. “Fino ad ora non avevamo mai chiesto controlli – prosegue Dolores – Con la rete elettrosaldata non avevamo mai chiesto protezione. Adesso chiediamo che si controlli la zona, perché non si tratta del primo episodio”.
Andrea Capitani