
Luigi Farina ha dovuto far fronte all’ennesimo assalto al suo gregge
Grosseto, 28 settembre 2021 - Altro assalto in Maremma dei predatori che in questi primi giorni d’autunno, anche per colpa delle temperature al di sopra della media, si stanno spostando in pianura alla ricerca di cibo. Ad essere attaccata, per almeno la terza volta in questa estate, è stata l’azienda di Luigi Farina che si trova nella piana di Albinia: alla fine dell’assalto, avvenuto in pieno giorno, l’allevatore e produttore ha trovato quattro pecore morte sgozzate e altrettante disperse chissà dove.
"Ormai gli attacchi sono all’ordine del giorno - ha detto Farina - ed è difficile andare avanti così. Le promesse che erano state fatte dalla Regione sullo smaltimento delle carcasse, ad oggi a pagamento, sono rimaste solo una buona intenzione. Credo che ormai sia necessarie e non più rimandabile, la conferenza Stato-Regioni sulla possibilità degli abbattimenti del 5% di questi animali altrimenti saremo costretti a chiudere le nostre aziende". Un problema, quello dei predatori, che è stato dibattuto nel convegno, organizzato da Mirella Pastorelli del Comitato Pastori d’Italia, che ha riguardato lo spinoso e annoso argomento relativo all’allevamento e predazioni. Tanti, gli spunti emersi e le problematiche trattate durante la riunione da parte dei relatori intervenuti.
"L’Europarlamentare Herbert Dorfmann - ha detto la presidente Mirella Pastorelli - sta lavorando ad esempio sulla declassazione del lupo, e sulle leggi comunitarie, che a suo avviso dovranno essere riviste in base al momento attuale". "Ma tutto questo lavoro - ha detto la presidente dei Pastori Italiani - avrà efficacia, solo dopo l’attuazione del piano lupo. Piano fermo ormai da molti anni, perché purtroppo troppi interessi ruotano intorno a questo problema. Un business, a vantaggio solo di alcuni soggetti, che non porta nessun beneficio agli allevatori".
"Il nostro comitato ha una grande responsabilità nell’informare l’opinione pubblica, cosa è stata fatta in tutti questi anni e abbiamo avuto anche delle bei risultati - ha concluso Mirella Pastorelli –. Purtroppo bisogna che tutti capiscano che i danni da predazione non riguardano solo le aziende, ma che si tratta di danni che hanno anche ripercussioni su tutta la collettività, e quindi anche sulla politica non solo territoriale ma nazionale. Proprio a quest’ultima, per salvare il buon cibo, chiediamo che si impegni a far approvare dalla conferenza stato-regione il piano lupo, perché solo così le leggi comunitarie potranno avere una svolta".