REDAZIONE FIRENZE

Firenze, il ministro Giorgetti autorizza 28,5 milioni per i progetti di Nuovo Pignone

L'azienda, controllata da Baker hughes e che in Toscana ha sedi a Firenze e Massa, punta sempre di più sulla produzione sostenibile dell'energia

Baker Hughes Nuovo Pignone

Firenze, 3 febbraio 2022 – Il ministro Giancarlo Giorgetti ha autorizzato l'accordo per l'innovazione industriale presentato da Baker Hughes-Nuovo Pignone che prevede la realizzazione di un progetto di sviluppo di tecnologie e prodotti a sostegno della transizione energetica. L'investimento complessivo ammonta a circa 28,5 milioni di euro, di cui 7,7 milioni messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo Economico, e punta a favorire la competitività internazionale dell'azienda attraverso la costruzione di impianti altamente innovativi nella sede di Firenze, che con più di 4 mila dipendenti è il centro decisionale globale per il business Turbomachinery & Process Solutions, e nello stabilimento di Talamona in Lombardia. 

«Il Mise – dichiara il ministro Giorgetti – sostiene le imprese come Nuovo Pignone che investono in ricerca e sviluppo di prodotti innovativi e ad alto contenuto tecnologico per la produzione sostenibile di energia». «Questi investimenti – aggiunge – sono la chiave per vincere la sfida della transizione energetica e far crescere l'economia del nostro Paese rendendo sempre più competitive sui mercati internazionali le eccellenze del nostro made in Italy». Il progetto riguarderà principalmente lo sviluppo delle turbomacchine prodotte da Nuovo Pignone ma anche la costruzione di un portafoglio di macchinari per tutti i settori di mercato dell'Oil&Gas e della produzione di energia finalizzati a ridurre l'impatto ambientale. Per la realizzazione degli interventi verranno interessate anche altre realtà imprenditoriali, centri di ricerca e università. È inoltre previsto il coinvolgimento di 150 lavoratori nei prossimi tre anni, in particolare tra ingegneri e tecnici specializzati.

Il presente e il futuro di Baker Hughes è sempre più orientato verso la produzione sostenibile dell'energia. L'azienda punta infatti all'idrogeno e alla riduzione di CO2. E va in questa direzione anche l'acquisizione di una quota di minoranza (circa il 30 per cento) di Nemesys, startup innovativa fondata nel 2015 dal manager Marco Matteini, con sedi a Firenze e Pontedera, in provincia di Pisa, specializzata nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie innovative per l'intera catena del valore nella filiera dell'idrogeno, dalla produzione, al trasporto, allo stoccaggio e utilizzo finale. Ad annunciarlo è la stessa Baker Hughes in una nota definendo l'operazione «un importante investimento».

Paolo Noccioni, presidente di Nuovo Pignone, entra nel consiglio di amministrazione della startup. Questo investimento permetterà a Baker Hughes, spiega l'azienda, «di beneficiare delle attività di ricerca e sviluppo della start-up nell’ambito dell’idrogeno, contribuendo a consolidare la creazione di una filiera italiana in questo settore. Nemesys, a sua volta, verrà supportata da Baker Hughes per quanto riguarda le fasi di prototipazione e di commercializzazione delle tecnologie, beneficiando della scala globale e dell’accesso al mercato del gruppo, accelerando quindi lo sviluppo di nuovi prodotti».  

Nemesys si è già distinta per aver brevettato tecnologie innovative destinate a diversi settori e applicazioni, come l’elettrolizzatore alcalino ad altissima efficienza e la batteria a idrogeno ricaricabile a bassa pressione, oltre ad altre tecnologie in ambito aeronautico.  

«La tecnologia gioca un ruolo chiave per rendere sostenibili e competitive le nuove frontiere energetiche, decisive per la generazione di energia sicura e pulita per le persone e per il pianeta», ha commentato Paolo Noccioni, presidente di Nuovo Pignone, turbomachinery & process solutions, Baker Hughes. «Siamo convinti che le tecnologie a idrogeno 'Made in Italy' abbiano il potenziale per ricoprire un ruolo importante anche a livello globale per sostenere l’obiettivo di un futuro a emissioni zero: l’accordo con Nemesys va proprio in questa direzione. L’idrogeno fa parte della storia stessa di Baker Hughes: ricordiamo che risale al 1962 lo sviluppo del nostro primo compressore di idrogeno, mentre nel 2008 abbiamo prodotto la prima turbina alimentata al 100% a idrogeno. Continueremo quindi a investire in questa risorsa per accelerare la transizione energetica».

«L’idrogeno è l’elemento più abbondante sulla terra e nell’intero universo, è altamente energetico e pulito, per questo è considerato il vettore energetico ideale per supportare la transizione energetica. Ma presenta anche delle criticità che ne hanno impedito fino ad oggi la diffusione in ambito civile e su larga scala», ha dichiarato Marco Matteini, amministratore delegato di Nemesys. «Nemesys si è concentrata su queste criticità e ha sviluppato tecnologie innovative da industrializzare, allo scopo di migliorare l’efficienza dell’intero ciclo, la sicurezza, la praticità d’uso e i costi di sistema. Sono molto contento di poter contare su una partnership industriale importante del calibro di Baker Hughes, la quale potrà portare su scala globale le nostre soluzioni per contribuire insieme allo sviluppo di tecnologie energetiche sempre più sostenibili».