ELETTRA GULLE'
Cultura e spettacoli

La stanza segreta di Michelangelo: aperto al pubblico lo scrigno delle meraviglie

Vi si accede dalla Sagrestia Nuova, all'interno del Museo delle Cappelle Medicee. Prenotazioni aperte fino al 30 marzo

La stanza segreta di Michelangelo (New Press Photo)

La stanza segreta di Michelangelo (New Press Photo)

Firenze, 15 novembre 2023 – Un’emozione unica.  Dopo quasi 50 anni dal suo ritrovamento (era il 1975), da oggi a Firenze la stanza segreta di Michelangelo si apre al pubblico.

Si tratta di un piccolo ambiente contenente una serie di disegni attribuiti al Buonarroti al quale si accede dalla Sagrestia Nuova, all'interno del Museo delle Cappelle Medicee, che fa parte dei Musei del Bargello.

L'apertura sarà fatta in via sperimentale e le prenotazioni resteranno aperte fino al 30 marzo. L'attesa apertura è resa possibile anche grazie al monitoraggio condotto d'intesa con l'Opificio delle Pietre Dure ed è consentita per piccoli gruppi di massimo 4 persone alla volta, fino ad un limite di 100 persone la settimana, in modo da proteggere i disegni e mantenere adeguate le condizioni conservative, indispensabili a salvaguardare i preziosi manufatti, vista la necessità di intervallare il periodo di esposizione alla luce a led a periodi prolungati di buio.

La permanenza massima all'interno della stanza è di 15 minuti. E dal momento che per accedere all'ambiente è necessario scendere una stretta scala, la stanza non è accessibile ai disabili e ai minori di 10 anni. Un «luogo di fascino straordinario, ma delicatissimo per l'ubicazione dello stretto ambiente nel percorso museale e per la tutela dei disegni a carboncino presenti sulle pareti» ha detto il direttore Generale Musei Massimo Osanna. «Questo ambiente così piccolo è un vero unicum per il suo eccezionale potenziale evocativo. Le sue pareti sembrano contenere a stento numerosi schizzi di figura, in buona parte di formato monumentale, tracciati da segni che attestano una grande chiarezza progettuale - le parole di Francesca de Luca, curatrice del Museo delle Cappelle Medicee -. A questi si accompagnano studi, variamente accurati o sommari, di dettagli anatomici, di volti, di pose inconsuete. Non in tutti i disegni è avvertibile la stessa sostenuta tensione qualitativa della grafica di Michelangelo, che secondo la ricostruzione di Paolo dal Poggetto, scopritore di questa stanza nel 1575, qui si sarebbe potuto esercitare nel 1530 durante la sua latitanza per salvarsi dall'ira di papa Clemente VII Medici dovuta alla sua attività di responsabile delle fortificazioni presso il governo repubblicano, che aveva espulso la famiglia nel 1527. Questo luogo permette ai visitatori di oggi l'esperienza unica di poter entrare in contatto diretto non solo con il processo creativo del maestro, ma anche con la percezione della formazione del suo mito di divino artista, preso a modello dai colleghi contemporanei e dai giovani iscritti all'Accademia delle arti del Disegno, di cui Michelangelo fu nominato 'Padre e Maestro’, che nel 1563 stabilì la sua sede in Sagrestia».