NICCOLO' GRAMIGNI
Cultura e spettacoli

Gabinetto Vieusseux, inaugurate le nuove sale dell’Archivio contemporaneo

Da gennaio al via le visite guidate aperte a tutti. Oggi in Palazzo Vecchio la giornata per rilanciare il dibattito sul concetto di ‘patria’

La visita del ministro Sangiuliano

La visita del ministro Sangiuliano

Firenze, 11 dicembre 2023 - L’Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti del Gabinetto Vieusseux in Palazzo Corsini Suarez si arricchisce con le nuove sale espositive dedicate alle macchine da scrivere dei più grandi scrittori e intellettuali italiani.

La mostra dal titolo ‘I tasti della poesia. Gli scrittori alla macchina da scrivere’ è stata inaugurata oggi dal presidente del Gabinetto Vieusseux Riccardo Nencini e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Le sale ospitano, una accanto all’altra, le macchine da scrivere utilizzate da Pier Paolo Pasolini, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Giuseppe Prezzolini, Alberto Arbasino e Oriana Fallaci. In mostra anche la macchina da scrivere di Eugenio Montale, una Olivetti lettera 22 donata al poeta dalla governante Gina Tiossi e prestata per l’occasione al Vieusseux dal Centro Manoscritti dell’Università di Pavia.

Da gennaio 2024 saranno organizzate le visite guidate all’Archivio contemporaneo aperte a tutti gli interessati. Un progetto in linea con il nuovo programma di rilancio del Gabinetto Vieusseux: far conoscere l'istituto culturale e il suo straordinario patrimonio librario e archivistico non solo agli studiosi. A partire dal 1975, per volere dell’allora direttore del Vieusseux Alessandro Bonsanti, fu creato presso Palazzo Corsini Suarez un Archivio contemporaneo oggi noto in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio documentario. L’archivio è un attivissimo centro di ricerca e riunisce attualmente 190 fondi che spaziano dalla critica letteraria (fondi Emilio Cecchi, Giacomo Debenedetti, Giuseppe De Robertis, Ruggero Jacobbi, Oreste Macrì e altri) alla narrativa (Stefano D'Arrigo, Carlo Emilio Gadda, Guglielmo Petroni, Vasco Pratolini, Alberto Savinio, Mario Tobino, Federigo Tozzi e altri), dalla poesia (Giorgio Caproni, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Ungaretti) alle arti figurative (Fondi Renato e Rosa Birolli, Ottone Rosai, Mario Mafai e Antonietta Raphaël, Bruno Saetti), dal teatro (Eduardo De Filippo) alla musica (Luigi Dallapiccola e altri) e all’architettura (Giuseppe Poggi).

L’Archivio contemporaneo raccoglie non solo carteggi, autografi e carte degli intestatari dei fondi, ma anche le loro voluminose biblioteche private, oggetti e arredi. Per alcuni autori è stato possibile ricostruire lo spazio in cui gli scrittori lavoravano.

L’inaugurazione si è tenuta nell’ambito del convegno ‘Una patria senza confini?’ promosso dal Gabinetto Scientifico letterario Vieusseux , che si è svolto oggi in Palazzo Vecchio. La sessione della mattina ‘Patria, Nazione, Identità’ si è aperta con i saluti del sindaco Dario Nardella e del presidente del Gabinetto Vieusseux Riccardo Nencini; a introdurre è stato poi Ferruccio de Bortoli, con interventi di Alessandro Campi, Massimo Livi Bacci, Agnese Pini, Aldo Schiavone, Carlo Sorrentino, Maurizio Viroli.

L’attore Sandro Lombardi ha letto i versi di Leopardi, Manzoni e Pasolini. La sessione del pomeriggio ‘Il mondo è la mia patria’ è stata aperta alle 15 dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, seguito da un saluto del direttore del Gabinetto Vieusseux Michele Rossi; introduzione e coordinamento di Fulvio Conti; interventi di Franco Cardini, Simone Colarizi, Marcello Fois, Alessandra Ghisleri, Fabrizio Ricciardelli, Sergio Risaliti.

“Il Gabinetto Vieusseux è un'istituzione culturale storica, finanziata quasi esclusivamente dal Comune - ha detto il sindaco Dario Nardella -. Ha un patrimonio di conoscenze, di risorse archivistiche e culturali straordinario, va valorizzato e promosso, mi auguro che sempre più fiorentini lo possano conoscere”. “Nella globalizzazione - ha detto il presidente Nencini - le radici e le identità sono importanti, ma vanno declinate in maniera nuova senza cadere nel nazionalismo e nel sovranismo. E’ necessario proteggere e rendere ancora più forti quei valori che hanno reso forte una nazione e una patria come l’Italia”.