
Alexia, la spezzina Alessia Aquilani, è stata la regina della disco anni ’90-2000
Ferragosto con la cassa in 4/4. Quella di “Follow”, il singolo che riporta Alexia all’Hermitage di Portoferraio per la seconda estate consecutiva. E che lei gioca a definire “lento”. "Questo perché ‘Follow’ è un pezzo che se gli togli la cassa sta in piedi lo stesso, liberando la mia voce da melodie precostituite per lasciarla andare dove crede".
Effettivamente ha scelto un titolo emblematico in un’epoca in cui tutti seguono tutti. "Già. Oggi il termine ‘follow’, seguire, ha tante accezioni. Anche negative. Questa canzone, invece, ne ha di positive perché afferma che io ci sono, ti seguo, ti ascolto, senza giudicarti ma pronta, piuttosto, a tenderti la mano, perché è necessario tornare a parlarsi, riprendere un contatto umano. D’altronde la vita è fatta così, bisogna impararla a vivere giorno dopo giorno".
Dopo l’album di Natale “My Xmas” tutti si sono chiesti se il futuro di Alexia sarebbe stato in italiano o in inglese. L’uscita di singoli come “I feel feelings” e “Follow” ha chiarito che è in inglese. "Sì, perché è il mio elemento naturale, mi fa sentire bene consentendomi di arrivare a quante più persone possibile. Finché riuscirò a tirare fuori cose che mi soddisfano, intendo seguire questa strada".
Tutto accompagnato da un’immagine molto calda, mediterranea. "Per trasmettere umanità, serenità, essere me stessa: guardare negli occhi chi ho davanti".
Margherita e Maria Vittoria, le sue figlie, si avvicinano in maniera “preoccupante” all’età in cui per lei è cominciato tutto. Come vive il momento? "Stanno diventando grandi. Margherita reclama sempre più la sua indipendenza, mentre Maria Vittoria si prepara addirittura a prendere casa a Parigi per frequentare l’università e io devo farmi coraggio, perché il distacco temo sia più difficile per me che per lei. Contentissima, però, di tornare ad immergermi in progetti che, nella delicatezza del momento, diventano un appiglio importante. Anche per dimostrare alle mie ragazze che una donna può ricevere dal suo lavoro grandi soddisfazioni".
Tentazioni artistiche? "Margherita sta approcciando la chitarra e Maria Vittoria, suona il basso. Hanno gusti musicali diversi, ma molto buoni".
L’estate scorsa “Uh La La La” l’ha portata su uno dei palcoscenici della dance più importanti, quello del Tomorrowland. Difficile pensare che una mega hit di oggi fra 27 anni, quanti ne sono passati da quel successo, possa fare altrettanto. Sono cambiati i tempi? "Oggi i pezzi sono condizionati dall’esigenza di avere quei 15-20 secondi capaci di ‘funzionare’ sui social media, di essere ‘tiktokabili’, aggettivo che trovo abbastanza spaventoso. Penso, infatti, che le canzoni per restare debbano avere una loro profondità. Non penso, ad esempio, che Tyler, the Creator faccia delle canzoni ‘tiktokabili’. Anzi, tutt’altro".
Quindi? "Bisognerebbe tornare a fare musica e basta: curare la parte armonica, i testi. Valorizzare la melodia, tanto con la scrittura che con una bella voce. La strada deve essere quella".
C’è stato un periodo difficile in cui, a causa del successo, non riusciva a togliere la “x” dal nome. Il tempo le ha insegnato ad equilibrare meglio vita pubblica e privata? "Effettivamente per far convivere Alessia con Alexia ci sono voluti diversi anni, ma alla fine credo di esserci riuscita. Ora, quando torno Alessia, mi sento in pace con me stessa".
Andrea Spinelli