DAVIDE COSTA
Cronaca

"Per anni sono rimasto sullo sfondo. Poi la musica ha vinto sulla timidezza"

Il tour del cantautore-rapper il 3 luglio fa tappa a Pistoia: in streaming è esploso il feat con Manu Chao

di Davide Costa

Non ha ancora tagliato il traguardo del quarto di secolo ma è già da tempo amato e seguito dai più giovani. All’anagrafe Andrea De Filippi, ma i suoi fan lo conoscono col nome di Alfa, il cantautore e rapper genovese si esibirà a Pistoia il prossimo 3 luglio con una tappa del suo tour ‘Non so chi ha creato l’estate ma so che era innamorato’. Calcherà un palco importante, che negli anni ha visto esibirsi artisti famosissimi.

Un po’ di emozione? "Quella non manca mai. La location è davvero molto suggestiva e piazza del Duomo è bellissima".

Conosce Pistoia? "Certo: ci ho suonato qualche anno fa, ma è una città che frequento spesso, qui vivono due amici che hanno uno studio di registrazione".

In queste settimane il suo singolo ‘A me mi piace’, che vede la partecipazione di Manu Chao, sta letteralmente spopolando. Come nasce questa collaborazione così particolare? "Tutto nasce con quel famoso concerto che tenne nella mia Genova durante il G8. Da allora Manu Chao è entrato a far parte del tessuto culturale genovese, è sempre stato un artista a cui ho guardato con ammirazione. L’idea di collaborare è maturata molto tempo fa, ma si è concretizzata l’anno scorso: ci siamo conosciuti a Milano, abbiamo parlato a lungo e ci siamo scambiati i numeri di telefono. Poi alcuni mesi dopo, mentre mi trovano a Stoccolma per scrivere dei brani, mi è venuta l’idea di campionare la sua ‘Me gustas tu’. Gliel’ho mandata per scherzo, lui mi ha risposto e così è nato il brano".

Come nasce, di solito, un suo singolo? "Non c’è una regola precisa: a volte prima il testo, altre prima la musica. Quel che è certo è che sulle note dell’iPhone ho annotato alcuni titoli di brani che voglio scrivere".

In queste settimane si parla molto dei live e delle difficoltà che sta attraversando la musica dal vivo, soprattutto quando si parla di maxi eventi. Lei ha fatto una scelta diversa… "Guardi io non giudico gli altri. Semplicemente penso di avere da fare ancora tanta strada prima di potermi conquistare un grande spazio: la mia dimensione è quella di esibirmi davanti a 4-5mila persone. Anche perché, siamo onesti, non ho ancora un repertorio adatto a un’esibizione in uno stadio".

Alfa e i social network? "Non sarei onesto se non riconoscessi che ai social devo tanto. E’ chiaro che un uso improprio crea dei rischi: spesso ci si costruisce una vita virtuale più bella di quella reale, ecco perché serve concretezza".

Per molti giovani lei è un simbolo, una persona da imitare. Sente il peso di questa responsabilità? "Sì ed è per questo che non fingo mai di essere quello che non sono. Diciamo che cerco di essere l’artista che, da fan, vorrei".

Un esempio al quale si ispira? "Jovanotti, un idolo per me".

Che cosa rappresenta per lei la musica? "Per anni sono stato una ‘persona sullo sfondo’. Grazie alla musica sono riuscito a vincere la timidezza ed esprimermi ed è questo il messaggio positivo che vorrei passare alle ragazze e ai ragazzi che mi ascoltano".