REDAZIONE FIRENZE

I 30 anni degli “angeli dei trapianti”, la testimonianza: “Se sono qui è grazie a voi”

Laura Montesano, di Monsummano Terme, ricorda il giorno del trapianto

I 30 anni degli “angeli dei trapianti”, la testimonianza: “Se sono qui è grazie a voi”

Firenze, 11 marzo 2023 – Quasi sempre la donazione di midollo è un gesto anonimo e nemmeno chi consegna le sacche con le cellule per il trapianto conosce il donatore o il ricevente. Stavolta invece la ex paziente ha un volto e un nome; era presente nella stessa stanza con il “traghettatore” che quel “dono della vita” lo prelevò e lo consegnò a destinazione. L’occasione è stata la presentazione del libro “Vite per la vita” alla biblioteca delle Oblate di Firenze. Il libro raccoglie le testimonianze di alcuni volontari del Nopc (Nucleo operativo di protezione civile), l’associazione fiorentina specializzata in logistica dei trapianti che preleva e consegna in tutto il mondo le sacche con le preziose cellule. Il “dono della vita”, lo chiamano i volontari stessi, sempre alle prese con aeroporti, burocrazia, ritardi e impedimenti di ogni tipo che però non hanno finora impedito di portare a termine la bellezza di oltre dodicimila missioni in trent’anni di attività.

Alla presentazione del libro c’era il presidente del Nopc, Massimo Pieraccini, ma anche la donna che alcuni anni fa ricevette il dono che le salvò la vita. Si chiama Laura Montesano e vive a Monsummano Terme (Pistoia). “Massimo è il mio angelo senza ali. Il 12 gennaio 2007 è la data della mia rinascita; ero ammalata da marzo 2003. Quel 12 gennaio la sacca prelevata in Canada arrivò a Bologna, dove ero ricoverata. Ero molto agitata – racconta Laura – perché avevo paura che la sacca non arrivasse, tutto poteva accadere. Quando sei chiusa da sola in una camera sterile per 24 su 24 i pensieri sono tanti... ma a mezzogiorno e un quarto la sacca del midollo entrò nella mia stanza”.

"Se sono qui lo devo ai donatori, al mio gemello genetico e al mio angelo senza ali, Massimo Pieraccini”, conclude.