CLAUDIO CAPANNI
Cronaca

L’elettrocardiogramma del traffico fiorentino: martedì e giovedì i giorni lumaca, nell’ora di punta ritardi fino al 45%

Il bilancio della prima settimana di scuola e cantieri secondo l’indice Tom Tom Traffic. Venerdì e lunedì sono i momenti migliori, ma si registrano aumenti medi anche dopo le 22: tutti i dati

Cantieri e traffico fra piazza Beccaria e Lungarno Pecori Giraldi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Cantieri e traffico fra piazza Beccaria e Lungarno Pecori Giraldi (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Firenze, 21 settembre 2025 – Se il traffico di Firenze fosse un cuore, quale sarebbe il suo elettrocardiogramma? E soprattutto: quali sono state le fibrillazioni e le extrasistole più pesanti sfiorate nella prima settimana di riapertura scuole? La città ne è uscita col fiato corto o, tutto sommato, considerata la mole di cantieri in corso, poteva andar peggio? Per capirlo basta attaccare gli elettrodi del Tom Tom Traffic Index al petto di Firenze è attendere il risultato. Lo strumento analizza il traffico di 500 città, 62 Paesi del mondo nei sei continenti in ogni ora del giorno.

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I dati vengono direttamente dalla comunità di oltre 600 milioni di conducenti che, in abitacolo o sui loro smartphone, utilizzano la tecnologia Tom Tom. Il monitoraggio avviene in maniera anonima, anche su ogni strada della nostra città e può restituire anche l’andamento dei sei giorni appena trascorsi.

Da lunedì, giorno della prima campanella, a ieri. La prima osservazione: la curve dell’Ecg non sono dolci, ma aguzze in corrispondenza dei picchi di traffico. Prima certezza: Firenze, questa settimana, è stata, di fatto, tutta in zona 30. La velocità media è rimasta stretta in un range che va dai 16 chilometri orari a un picco di 34. Il momento di maggior fibrillazione è stato alle 8 di martedì scorso. Qui il tasso di congestione è stato del 102% a fronte di un tasso ordinario per quell’ora del 57%, il tutto per una velocità media di 15 all’ora.

Questo significa che, chi è montato in auto in quel momento, in media ci ha messo il 45% in più del tempo, rispetto al solito, a percorrere il suo itinerario. Chi aveva ipotizzato di stare in auto 30 minuti, ce ne ha schiacciati dentro 13 in più, chi ne aveva stimati 60 invece è rimasto nel traffico un’ora e mezzo.

La partenza invece, come osservato dallo stesso Palazzo Vecchio, è stata più soft. Almeno rispetto a martedì. Lunedì al suono della campanella, alle 8, il tasso di congestione è stato dell’86% rispetto al 56% che rappresenta l’ordinario livello di congestione. I picchi, durante ogni giornata sono stati registrati sempre alle 8 sempre con velocità medie di 15 o 17 chilometri orari.

La curva, da lunedì a venerdì, scende dalle 11 alle 14 dove si raggiunge il livello di congestione minimo (dal 42% al 55%) poi poi risalire al picco aguzzo delle 19 dove comunque non vengono mai raggiunte le vette della mattina. Ma dove i tempi di percorrenza restano più alti del dovuto del +23% in media.

La costante, è stata comunque un tasso di congestione mediamente più alto rispetto all’ordinario misurato in una percentuale dal +7% al + 45%. L’altra giornata nera è stata giovedì dove alle 8 di mattina i tempi di percorrenza si sono allungati del 44%. Ma quando un itinerario stimato in 10 minuti di auto ha corrisposto davvero a 10 minuti? Dopo le 1 di notte. Anche dopo il tramonto gli ingorghi medi non spariscono, ma diminuiscono. Da lunedì a venerdì, tra le 22 e mezzanotte Tom Tom ha registrato un aumento dei tempi di percorrenza dal +2 al +6%. Molto meno del solito, ma pure sempre con segno positivo. Il giorno della settimana migliore (fatta eccezione per il sabato) resta il venerdì dove anche l’ora di punta fa meno paura e i picchi da montagne diventano colline: velocità medie di 18 chilometri orari alle 8 di mattina e percentuali di ritardo con punte del 44% e minimi del 19%. Una pacchia rispetto ai due giorni precedenti.

Claudio Capanni