
Fa discutere la terza corsia in A1
"La Toscana reclama la terza corsia fino ai confini della nostra regione". Il presidente Eugenio Giani si appella al governo: dice no alla cancellazione dei lavori di ampliamento dell’A1 già previsti nel tratto Incisa-Valdarno. "È una questione di sicurezza – sottolinea il governatore toscano –. Ormai i volumi di traffico che sopporta la Toscana sono carichi che determinano inquinamento e pericolo". Fa riferimento alla morte di tre persone pochi giorni fa nel tratto valdarnese dell’A1, a bordo dell’ambulanza della Misericordia di Terranova: la tragica fine di Giulia Santoni, Gianni Trappolini e Franco Lovari dimostra ancora una volta la necessità di aumentare la sicurezza anche in quel tratto, i cui lavori sono a rischio a causa del paventato spostamento dei fondi sul ponte dello stretto di Messina.
"Invece di pensare ai dividendi – dice Giani -, si pensi agli investimenti". Gli fa eco anche il vicesindaco di Figline e Incisa Umberto Ciucchi che già nei giorni scorsi si era espresso sulla necessità di portare avanti gli impegni presi sul tratto che attraversa il Valdarno fiorentino e aretino. "Il governo – dice Ciucchi – deve sbloccare urgentemente la situazione, garantire la copertura finanziaria necessaria e dare priorità al completamento di queste infrastrutture strategiche per il nostro territorio e per l’intera Toscana". È assurdo per il vicesindaco "pensare di creare un imbuto all’altezza di Incisa, se la terza corsia si dovesse davvero fermare lì. Bisogna proseguire l’intervento previsto in un tratto sempre più soggetto a incidenti che, abbiamo visto, sono spesso mortali. L’A1 non deve essere una strada pericolosa e di morte, anche a causa delle sue dimensioni. È un punto nodale perché unisce il nord al sud dell’Italia, con un traffico sempre in aumento: va messa in sicurezza". È doveroso, conclude Ciucchi, "che il governo intervenga prima possibile per avviare i lavori di ampliamento. Spostare ingenti somme già previste da un punto cruciale come questo a un’opera faraonica come il ponte sullo stretto, sarebbe da incoscienti".