
Daniele Gualdani, presidente dell’area Valdarno di Confindustria Toscana Sud, esprime la preoccupazione delle imprese del territorio
Preoccupazione degli industriali per quella che definiscono una "situazione di stallo" sul progetto della terza corsia dell’Autostrada A1 nel tratto tra Incisa e Valdarno, quindi a cavallo tra il territorio fiorentino e aretino. E la causa sarebbe il ponte sullo stretto di Messina. La preoccupazione di Confindustria Toscana Sud riguarda l’ampliamento dell’A1, "fondamentale per la fluidificazione e la sicurezza del traffico e lo sviluppo economico del territorio". In particolare la bretella di collegamento tra Valvigna e il Casello Valdarno e il nuovo ponte-viadotto sull’autostrada e sull’Arno, a partire dalla rotatoria già esistente realizzata dalla Regione, risulterebbe attualmente ferma al Ministero delle Infrastrutture. Secondo informazioni ufficiose, che Confindustria Toscana Sud si sta impegnando a verificare con la Regione, l’attuale blocco sarebbe dovuto "a decisioni prioritarie di finanziamento legate al ponte sullo stretto di Messina". Se confermata, "questa circostanza sarebbe grave e penalizzante per il territorio – dice Daniele Gualdani, presidente dell’area Valdarno di Confindustria Toscana Sud -. Il fermo di un’infrastruttura così vitale e delle sue opere connesse rappresenta un duro colpo per la competitività delle nostre imprese e per la qualità della vita dei cittadini. Non possiamo permettere che progetti strategici per la Toscana vengano messi in secondo piano". Confindustria chiede anche il completamento della variante alla Sr69 da Le Coste al Casello Valdarno, che riguarda in particolare il territorio di Terranuova, quindi sul versante aretino, ma con ripercussioni anche sui "vicini di casa" fiorentini. L’associazione di categoria lancia un appello al Governo, al Mit e ad Autostrade: "si sblocchi urgentemente la situazione, si garantisca la copertura finanziaria e si dia priorità al completamento di queste infrastrutture strategiche".
Manuela Plastina