
Tengono banco i lavori in autostrada
Il sindaco di Reggello Piero Giunti ha scritto una lettera al nuovo ad di Autostrade Arrigo Giana: chiede un incontro per fare il punto dei lavori sul territorio legati a quelli della terza corsia, ossia il Cavalcavia di Ricavo e la nuova scuola dell’infanzia in località Cetina. "Con il cambio al vertice di Autostrade – spiega il sindaco – mi sembra doveroso riportare all’attenzione le opere importanti che riguardano il territorio, per avere risposte e anche tempi certi".
Sul fronte del cavalcavia di Ricavo, tanto atteso dalla zona industriale di Pian della Rugginosa, grazie all’impegno congiunto di Comune, Regione e Confidustria che si sono rivolti al Ministero, è stato stralciato dai lavori della terza corsia per anticipare i tempi. Dal 2018 è stato interdetto il transito sul cavalcavia dei mezzi pesanti, costretti a passare da una strada non asfaltata e più volte alluvionata, pur di arrivare a rifornire le ditte che si trovano di là dall’autostrada. E c’è chi si rifiuta di percorrere quel tratto, con gravi danni, ormai da anni, per le ditte di calibro anche internazionale che si trovano nell’area industriale. A marzo il sindaco Giunti aveva avuto rassicurazione dai referenti del tratto toscano di Autostrade: la progettazione del nuovo cavalcavia che sostituirà quello attuale è già stata fatta, è nelle mani del ministero delle infrastrutture in attesa del via libera, per poi passare alla conferenza dei servizi e dopo affidare i lavori. Si parla di giugno 2026 per l’inizio del cantiere, ma il sindaco vuole certezze. La nuova materna ai Ciliegi invece è strettamente legata alla terza corsia: quando inizieranno i lavori per l’ampliamento, dovrà essere abbattuta. Nel frattempo, bisogna realizzare quella nuova.
"Il progetto esecutivo da più di 2 milioni di euro è pronto, da più di un anno e mezzo attendiamo di firmarlo – ricorda Giunti -. Abbiamo bisogno di tempi e chiarimenti. Senza polemiche, ma parlarne è fondamentale". Lo spettro è che i lavori della terza corsia tra Incisa e Valdarno saltino a causa dei fondi dirottati sul ponte sullo Stretto. Una voce ancora ufficiosa, ma che preoccupa sindaci e imprenditori.