
Bolognese chiusa all'altezza di via Salviati (fotocronache Germogli)
Odissea, impresa. Chiamatela come volete ma la tratta Borgo San Lorenzo Firenze, via Bolognese o via Faentina, questa è. Da lunedì sera, giorno in cui è iniziata la nuova fase dei lavori di Publiacqua in via Bolognese, occorre un’ora e mezzo circa, almeno negli orari di punta, per spostarsi dal Mugello verso la città. Più o meno quanto da Firenze a Roma con l’Alta Velocità.
La prova provata si è concretizzata ieri mattina quando, intorno alle 8,30, ho ingranato la marcia da Borgo San Lorenzo in direzione viale Giovine Italia. Sono partita con un bel po’ di anticipo essendo cosciente della dilatazione dei tempi con il nuovo cantiere di Publiacqua in via Bolognese, ma allo stesso tempo ero certa che mi sarebbe avanzata una manciata abbondante di minuti per prendere un caffè prima d’iniziare il lavoro. Del resto, mediamente, il percorso da Borgo a Firenze richiede quaranta, cinquanta minuti. Ieri, io che che di solito scelgo sempre via Bolognese, decido di passare da via Faentina, così non mi sarei imbattuta nell’incrocio con via Salviati, dove da sempre si forma un tappo consistente.
Figuriamoci ora che è svolta obbligata. Effettivamente via Faentina mi ha dato soddisfazione fino a viale Togliatti dove c’è il semaforo che regola l’intersezione con via Salviati. In circa quaranta minuti, nonostante i due semafori che lungo la Faentina regolano i sensi unici alternati e che provocano attese piuttosto lunghe, alle 9,10 circa ero a un passo dalle Cure e quindi da viale Giovine Italia. Tempi di percorrenza più che regolari. Scatta il verde al semaforo di viale Togliatti e mi immetto in via Faentina, certa che in pochi minuti sarei arrivata in piazza delle Cure. Tempo di percorrere pochi metri a rilento e si forma un serpentone di auto che procede a passo d’uomo. Sempre più lento fino a rimanere fermi, bloccati, a decine di minuti per volta. Un’odissea, appunto. Percorrere quei pochi chilometri, poco più di due, che separano viale Togliatti da piazza delle Cure è una prova di nervi. Tempo stimato circa 40 minuti, tra suonate di clacson, slalom degli scooter che cercano di ritagliarsi pochi centimetri pur di farsi spazio tra un’auto e l’altra nel tratto più stretto di via Faentina. Automobilisti che imprecano battendo le mani sul volante. A suon di prima e seconda, alle 10 e qualche minuto riesco ad arrivare a piazzale Donatello. I viali fortunatamente, nonostante i lavori della tramvia, sono liberi.
E’ tardi per il caffè. Le uniche certezze sono che Firenze e il Mugello, ora come ora, sono più distanti che mai, che percorrere trenta chilometri è un vero e proprio esercizio di pazienza e che bisogna incrociare le dita per la Faentina, strada già precaria dopo le recenti frane causate dal maltempo. Che rimanga incolume fino al 10 settembre, quando la Bolognese, finalmente, tornerà percorribile per tutta la tratta.