MarcoVichiNon mi riconosci, Bobo?, avrebbe detto lui. Gli avrebbe dato del tu perché la frase facesse più effetto. “Chi cazzo sei?” avrebbe detto Bobo, unendo le sopracciglia. “Non ti ricordi gli spaghetti burro e parmigiano, Bobo?” avrebbe detto lui. “Di che minchia parli?” avrebbe detto Bobo. “Sollicciano, Alta Sorveglianza, ventitré dicembre 1999” avrebbe detto lui, con lo sguardo di pietra. “Senti mezza sega, non ho tempo da perdere, sto mangiando” avrebbe detto Bobo, fissandolo. Lui a quel punto avrebbe sorriso, avrebbe sfilato dalla tasca una bella calibro 9 e gliel’avrebbe puntata in faccia. “Non sei gentile con gli amici, Bobo” avrebbe detto, di fronte alla faccia sbiancata del secondino. Era una bella frase, degna di un film americano. Era bene metterci sempre Bobo, in fondo a ogni frase. Quando qualcuno ti punta una pistola in faccia, se ti senti chiamare con il tuo soprannome la paura aumenta. “Non... non sparare...” avrebbe balbettato Bobo, incapace di inghiottire. “Spaghetti burro e parmigiano” avrebbe ripetuto lui, calmo. “Non so di cosa parli” avrebbe detto il secondino. “Hai la memoria corta, Bobo” avrebbe detto lui. “Senti... ti do dei soldi...” avrebbe detto Bobo, senza più saliva. “Ficcateli nel culo i tuoi soldi. Concentrati su questa frase: spaghetti burro e parmigiano” avrebbe detto lui, accarezzando il grilletto. “Ehi, stai calmo... d’accordo? Si aggiusta tutto” avrebbe detto Bobo, con gli occhi tondi dalla paura. Si sarebbe sentito un urlaccio della moglie. “Beppe, mi dici che cristo fai?” “Nulla, arrivo subito” avrebbe detto Bobo a voce alta, cercando di apparire tranquillo.
Fiore lo avrebbe fissato negli occhi trapassandolo con lo sguardo. “Per Natale mia sorella mi aveva mandato degli spaghetti belli grossi, di quelli ruvidi, del parmigiano buono e un bel panetto di burro. Il pepe ce l’avevo già. Per la prima volta dopo un sacco di tempo potevo farmi un bel piatto di pasta come dicevo io, non quella pappa che ci danno al carcere. Era il ventitré dicembre...” avrebbe detto Fiore, con la sensazione di aver parlato troppo. Nei film i duri erano sempre di poche parole. “Sì, forse ora mi ricordo... un sacco di tempo fa” avrebbe detto Bobo, sudando anche sulle orecchie. “A me sembra ieri” avrebbe detto lui. “Sei... sei ancora arrabbiato per quella cosa?” “Arrabbiato non è la parola giusta, Bobo.” “Ma era solo uno scherzo” avrebbe detto Bobo, abbozzando un sorriso. “Può darsi, però non mi ha fatto ridere, Bobo” avrebbe detto lui, muovendo le dita sul calcio della pistola. “Stai calmo... era solo... solo un piatto di pasta...” avrebbe detto Bobo, sperando di rimpicciolire la gravità della faccenda. Ma a fare così avrebbe solo peggiorato le cose. “No, per me non era solo un piatto di pasta” avrebbe detto Fiore. “Vuoi che ti chieda scusa? Va bene, nessun problema... Scusa” avrebbe detto Bobo, sempre più sudato. Era molto bello vederlo impaurito. “Per me quegli spaghetti erano... erano...” avrebbe detto lui, ma non sarebbe riuscito a finire la frase, perché qualsiasi cosa avesse detto non avrebbe reso l’idea della verità. Certe cose non si potevano dire a parole. “Erano?” avrebbe detto Bobo, fingendo interesse e comprensione. Ma ovviamente era solo per prendere tempo.
Quel maiale era incapace di qualsiasi comprensione. “Hai del burro buono in casa?” avrebbe detto Fiore, spazzando via tutto il resto. “Burro?” “Hai capito bene. Ce l’hai o non ce l’hai?”“Certo...” avrebbe detto Bobo, per assecondarlo. “Parmigiano?” “L’ho comprato proprio oggi.” “Pepe?” “Quanto ne vuoi.” “Spaghetti grossi?” “Credo di sì... sennò ci sono le penne rigate...” “Bene, andiamo a mettere l’acqua sul fuoco” avrebbe detto Fiore, entrando in casa. “C’è mia moglie... e anche mia figlia” avrebbe biascicato Bobo, preoccupato. “Meglio. Per la prima volta mangeranno una vera pasta burro e parmigiano” avrebbe detto Fiore, con un sorriso cattivo. Sarebbero andati in cucina, Bobo davanti e Fiore dietro con la pistola. La moglie e la figlia avrebbero sgranato gli occhi. La cucina sarebbe stata squallida, e avrebbe anche puzzato di cavolo come in certi romanzi russi. “Rosa, ci sono gli spaghetti?” avrebbe chiesto Bobo, agitando le mani. “Sì, sono là” avrebbe detto la moglie, abbracciando la figlia. Bobo avrebbe preso il pacco di spaghetti e lo avrebbe mostrato a Fiore come un lasciapassare.
10-continua