
Pelù sul palco del concerto organizzato dalla Cgil per i referendum di giugno scorso: in quella occasione il rocker ha. sventolato la bandiera palestinese che poi ha appeso alla finestra di casa
"L’indifferenza è comoda, l’ipocrisia è peste". È il grido di battaglia del rocker fiorentino Piero Pelù per annunciare ’S.O.S. Palestina!’, il grande concerto in programma il 18 settembre all’Anfiteatro delle Cascine di Firenze per raccogliere fondi per ’Medici senza frontiere’ nelle attività di soccorso della popolazione palestinese. Il live nasce proprio per volontà del ’Diablo’, da sempre coinvolto in attività sociali a tutela dei dimenticati del mondo e delle vittime delle guerre e dell’ambiente.
"In Palestina è in atto un vero e proprio massacro/genocidio di popolazione civile che ha una lunghissima e controversa storia alle spalle. Ancora oggi il governo israeliano sionista di Netanyahu prosegue il suo impunito e megalomane massacro di bambini, donne, uomini, medici, giornalisti, operatori umanitari" dichiara Pelù, spiegando poi la genesi del concerto. "La Palestina va aiutata con la massima urgenza: dalla mia rabbia e frustrazione per quello che vedo attraverso alcune pagine di informazione indipendente è scaturita l’idea di ’S.O.S. Palestina!’, nata per raccogliere fondi per Medici senza frontiere che nelle terre di Palestina (Gaza e Cisgiordania) aiuta la popolazione civile da tanti anni".
Tanti gli artisti che hanno già risposto all’appello: gli Afterhours di Manuel Agnelli, la Bandabardò, Emma Nolde, i Fast Animals and Slow Kids, Ginevra di Marco e i Tre Allegri Ragazzi Morti, oltre a Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo e i Bandidos, che accompagneranno Pelù. "Voglio ringraziare coloro che hanno risposto subito alla mia chiamata. Gli artisti parteciperanno a titolo gratuito. E se non potete essere presenti? Comprate il biglietto ugualmente" precisa il cantante che è anche direttore artistico del TeatroDante di Campi. "La cultura, la musica, il teatro hanno anche questa funzione: dare voce e offrire impegno concreto" commenta Sandra Gesualdi, dg di Fondazione Accademia dei Perseveranti che è media partner insieme a Controradio e About.
E mentre scatta la macchina organizzativa per il maxi concerto, in città un gruppo di turisti americani prova a cancellare la bandiera palestinese disegnata in piazza della Passera. "Qualche sera fa avevamo due tavoli di stranieri. A un certo uno ci ha chiesto del solvente perché voleva cancellare la bandiera. Gli abbiamo detto di non averne e che se non gradivano potevano andarsene" racconta Stefano Di Puccio, titolare del ristorante I 4 leoni. "Noi non siamo contro nessuno, ma non tolleriamo la prepotenza, la guerra, il razzismo ed ogni altra forma di discriminazione" puntualizza.
B.B.