
L’indagine è stata condotta dalla polizia postale
FIRENZE
Sono partite da Firenze le indagini che hanno portato alla luce una presunta frode, perpetrata per mezzo di Spid irregolari, finalizzata all’illecita riscossione del ‘bonus cultura’, anche detto Bonus 18app.
Il lavoro della polizia, coordinato dalla procura del capoluogo toscano, si è allargato ad altre regioni, ed è culminato nella denuncia di dieci persone, in altrettante perquisizioni, e nei sequestri di più dispositivi informatici trovati nella disponibilità degli indagati oltre a password e pin di numerose carte di servizi intestate a terze persone.
Frode informatica, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio dei proventi illecitamente percepiti le ipotesi di reato contestate a vario titolo.
Le indagini, condotte dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica Toscana, sono partite nell’estate 2023 a seguito di 70 denunce presentate negli uffici di via della Casella da altrettanti neodiciottenni ai quali, si spiega in una nota della polizia, sarebbe stato sottratto il ‘bonus cultura’, carta elettronica del valore di 500 euro da utilizzare per l’acquisto di libri, corsi di lingua, biglietti di concerti e altro: un incentivo per “avviare“ le nuove generazioni alla cultura, introdotto dal Governo nel 2016.
Ma l’erogazione ha stuzzicato anche gli appetiti degli impostori. La sottrazione dei bonus ai titolari sarebbe avvenuta, secondo quanto ricostruito, "mediante l’illecita attivazione di Spid ‘paralleli’ presso Registration authorities gestite dai presunti autori della frode: accedendo alla piattaforma in sostituzione degli aventi diritto avrebbero così realizzato il voucher da cinquecento euro cadauno del ‘bonus cultura’, utilizzandolo poi presso esercizi da loro gestiti e emettendo fatture elettroniche false per ottenere" dal Mic "rimborsi a fronte di beni e servizi di fatto mai venduti".
Le indagini della Polizia postale di Firenze, estese a tutto il territorio nazionale, avrebbero consentito "di rilevare oltre 2.500 Spid irregolari utilizzati per emettere circa 2.000 voucher ‘bonus cultura’ validati da 7 esercenti fittizi dislocati in diverse regioni italiane". Gli accertamenti hanno consentito al Mic "di sospendere prontamente, in via cautelare, i rimborsi illecitamente richiesti, impedendo così un aggravio del danno economico già subìto dal dicastero, pari a circa 400mila euro".
Durante le perquisizioni, disposte dalla procura di Firenze ed eseguite dalla Polizia postale per la Toscana con l’ausilio dei Cosc Piemonte, Umbria, Campania e Puglia, "rinvenuti numerosi riscontri a corroborare l’ipotesi investigativa, come credenziali Spid, firme digitali, apparecchi Pos, conti correnti e carte utilizzati per perpetrare la frode".
ste.bro.