
Dall’offerta dei ceri alla solenne liturgia presieduta dall’arcivescovo Gambelli
Firenze celebra oggi uno dei momenti più sentiti dell’anno: la festa di San Lorenzo, co-patrono insieme a San Giovanni. La giornata che unisce spiritualità, cultura e convivialità tra la Basilica medicea e la piazza antistante, dove stasera saranno offerti come ogni anno tagliatelle, cocomero e altre ghiottonerie. San Lorenzo, diacono romano martirizzato nel III secolo sotto l’imperatore Valeriano, è da secoli una figura amatissima dai fiorentini. A lui è dedicata la Basilica, tra le chiese più antiche della città e simbolo delle sue radici cristiane, poi rinnovata nel XV secolo dalla famiglia Medici. Quest’anno la ricorrenza assume una solennità particolare: il prossimo 31 dicembre ricorrerà il 1800° anniversario della nascita del santo.
"La festa rappresenta per Firenze non solo un momento di devozione profonda, ma anche un’opportunità preziosa per riaffermare il legame tra la città e le sue radici storiche, artistiche e spirituali - sottolinea Paolo Padoin, presidente dell’Opera Medicea Laurenziana -. Come Opera Medicea Laurenziana, siamo impegnati con determinazione nella tutela e nella valorizzazione di questo straordinario patrimonio. Il progetto di recupero dei sotterranei della Basilica, così come l’apertura dei nostri spazi al quartiere e alla cittadinanza, testimoniano la volontà di rendere sempre più vivo e accessibile il Complesso Laurenziano".
Nel programma religioso spiccano alle 9,30 la messa celebrata dal cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito, con i canti del coro delle Suore Elisabettine; alle 10,45 l’offerta dei ceri da parte del Comune, accolti dal priore Marco Domenico Viola e dal presidente dell’Opera, Paolo Padoin; alle 11, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Gherardo Gambelli, accompagnata dalla Cappella Musicale di San Lorenzo diretta da Umberto Cerini.
San Lorenzo è anche mostre e progetti per la città. L’Opera Medicea, sotto la guida di Paolo Padoin e monsignor Viola, ha illustrato all’arcivescovo Gambelli (nella foto con il priore) un fitto programma di valorizzazione degli spazi come il recupero dei sotterranei per mostre e incontri, il potenziamento del Salone Donatello, della Sala Borsi e dei locali della Compagnia delle Stimmate. Fino a fine settembre sarà visitabile nel Salone Donatello l’esposizione “Pulcherrima Testimonia. Tesori nascosti nell’Arcidiocesi di Firenze”. In mostra oltre 200 opere provenienti da tutta la diocesi.
D.M.