STEFANO BROGIONI
Cronaca

Respinta la domanda di revisione della condanna di Vanni

di Stefano Brogioni GENOVA La corte d’appello di Genova non ha ammesso l’istanza per la revisione della condanna di Mario Vanni, il...

Mario Vanni

Mario Vanni

di Stefano BrogioniGENOVALa corte d’appello di Genova non ha ammesso l’istanza per la revisione della condanna di Mario Vanni, il postino di San Casciano scomparso nel 2009 dopo essere stato condannato all’ergastolo per quattro degli otto duplici omicidi attribuiti al mostro di Firenze. I giudici hanno ritenuto "che il materiale offerto dalla difesa non consenta di superare la valutazione preliminare di ammissibilità dell’istanza di revisione per la manifesta inidoneità delle asserite nuove prove a ribaltare il giudizio di colpevolezza nei confronti del condannato". L’istanza si concentrava sulla consulenza entomologica che retrodata di due giorni il duplice omicidio dei francesi avvenuto nel settembre del 1985, una ’verità’ scientifica dimostrabile solo oggi alla luce dei progressi fatti dalla disciplina che smentirebbe il racconto del testimone Giancarlo Lotti, il quale si collocò sulla piazzola di Scopeti la domenica sera e disse di aver visto Vanni ucciderà assieme a Pietro Pacciani.

Per i giudici di Genova, però, le conclusioni della consulenza entomologica sono inattendibili a causa di un paio di dati “ballerini“: foto poco definite che non consentono di identificare con certezza la specie di larva che colonizzò il cadavere della donna e la temperatura all’interno della tenda, dove venne rinvenuto il corpo di Nadine Mauriot (il fidanzato Jean Michel Kraveichvili era invece nella boscaglia), l’unico che è stata preso in considerazione nell’esperimento giudiziale su cui si è basata la domanda di revisione.

Ma i legali del nipote del postino, Paolo Vanni, stanno già scrivendo il ricorso per Cassazione. "La battaglia processuale proseguirà, come previsto, in Cassazione - spiegano gli avvocati Antonio Mazzeo e Valter Biscotti -. La prova scientifica di entomologia forense potrebbe essere considerata in sé prova nuova, ma la Corte in tre pagine di motivazione solo su questo punto, l’ha ritenuta in questo caso di fatto non applicabile. Ecco il punto sta proprio qui: la corte d’appello è entrata largamente sul merito della questione e giuridicamente e per giurisprudenza consolidata della Cassazione non lo poteva fare. Ed è un errore, questo, che in tali contesti le corti territoriali commettono spesso e la Cassazione annulla".

Gli avvocati vedono, infine, una "una sorprendente coincidenza tra la pronuncia di Genova e la contemporanea diffusione notizia della paternità di Natalino Mele, cosa nota negli ambienti di chi si occupa del caso, quasi a distrarre l’attenzione sul ‘pericolò dell’annullamento della sentenza dei compagni di merende ancora sotto giudizio della Cassazione".