Migliaia di fedeli festeggiano la fine del Ramadan al parco delle Cascine

Una lunga preghiera che sancisce la fine del mese di digiuno per tutti i musulmani

Migliaia di fedeli in preghiera per la fine del Ramadan al parco delle Cascine (Foto NewPressPhoto)

Migliaia di fedeli in preghiera per la fine del Ramadan al parco delle Cascine (Foto NewPressPhoto)

Firenze, 10 aprile 2024 – A Firenze, nel prato del Quercione, alle Cascine, migliaia di fedeli festeggiano la fine del Ramadan. Nel prato è stata piantata una maxi-bandiera palestinese, ci sono anche i bimbi di Gaza curati dal pediatrico fiorentino e ora accolti, con le famiglie, nella vicina Casa Matilde.

Storie di Gaza

Ibrahim ha un anno e due mesi. Non ha più la madre. "Hanno bombardato casa sua, la mamma è morta. E' arrivato in Italia in situazioni gravissime". Porta con sé, ancora, ferite al volto e al collo. Il piede sinistro è coperto da una vistosa fasciatura, con le bende che, dopo l'intervento eseguito al Meyer, proseguono sotto i jeans lungo tutta la gamba. E' in braccio a sua nonna che racconta, tradotta da un amica, la loro storia.

Storie di Gaza, delle ferite di una guerra traslata per una mattina a Firenze. C'è anche Inam, una bambina "malata ai reni, la cui ambulanza è stata bombardata mentre correva all'ospedale", dice. E ci sono Samira di 16 anni e Anas, suo fratello di 12. Così la preghiera diventa anche un abbraccio corale a Gaza e al popolo palestinese.

I leader della comunità chiedono preghiere. E pace, come l'imam Izzeddin Elzir: per la fine del Ramadan "festeggiamo. Ma non possiamo farlo in maniera piena, vedendo l'uccisione di più di 33.000 dei nostri confratelli in Palestina, a Gaza". Per questo "invitiamo tutti a fare tutto il possibile per il cessate il fuoco. La vita è sacra, è consacrata da Allah e da chi crede nei diritti dell'essere umano. Va rispettata".

Sul prato c'è anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella. Parla con i giornalisti e lancia un nuovo appello: "Fermate la guerra". L'auspicio, prosegue "deve diventare una richiesta pressante: si interrompa immediatamente l'attacco militare di Israele. L'ha detto a più riprese, e con forza, anche il presidente degli Stati Uniti, Biden, a Netanyahu. Lo hanno detto decine di migliaia di israeliani che sono scesi in piazza, tre giorni fa in Israele, e lo dice il mondo intero. L'uccisione di migliaia di civili, bambini e donne, è diventata davvero inaccettabile. Mi auguro che Israele si fermi, perché ora è tempo di aprire un vero negoziato di pace". Peraltro, osserva, "l'interruzione, lo stop del conflitto, sarebbe la condizione fondamentale per liberare tutti gli ostaggi".

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