STEFANO BROGIONI
Cronaca

Ragazza sfregiata a Prato, Laurini rischia un altro processo: “Maltrattava anche la fidanzata”

Ulteriori accuse nei confronti del buttafuori di Scandicci già imputato per lo sfregio della ex Martina Mucci

Emiliano Laurini

Firenze, 24 gennaio 2024 – Nuove accuse e un altro procedimento all’orizzonte per Emiliano Laurini, il 42enne di Scandicci già a processo per sfregio, lesioni e rapina della ex fidanzata, la barista pratese Martina Mucci, pestata da un ’commando’ inviato, secondo le accuse, dallo stesso Laurini.

Nei confronti del culturista-buttafuori, è stata avviata l’azione penale da parte della procura di Firenze per alcuni episodi di maltrattamenti e lesioni nei confronti di di A.B., la donna, fiorentina, con cui Laurini ha avuto una relazione fino allo scorso aprile.

Cioè quando divampò l’inchiesta sul pestaggio ai danni della ex, la cameriera del locale Hop en Drop di Prato, culminata nell’arresto di Laurini, quale presunto mandante del pestaggio, e di Kevin Mingoia, 20 anni, ritenuto l’esecutore materiale, e Mattia Schininnà, 21, (entrambi residenti a Scandicci) accusato di aver preso parte alla fase preparatoria del delitto. Un quarto giovane, minorenne, ritenuto esecutore materiale del pestaggio insieme a Mingoia, si trova in una struttura per minorenni.

A.B. non ha mai sporto denuncia nei confronti dell’ex. Ma la donna, che era finita inizialmente nella rosa dei sospettati per l’aggressione a Martina Mucci (avvenuta la notte del 21 febbraio 2023, al termine del turno di lavoro), descrisse agli inquirenti un quadro di intimidazioni e violenze subite stando insieme a Laurini. E da qui nasce il nuovo procedimento. Ma l’udienza di ieri, davanti al gup Sara Farini, non si è celebrata per un piccolo colpo di scena. Sempre ieri, infatti, la pm pratese Valentina Cosci, titolare del procedimento principale, ha notificato a Laurini una chiusura delle indagini per gli stessi fatti per cui sta procedendo il collega fiorentino Alessandro Piscitelli. Il giudice ha dato appuntamento ad aprile ed in questi tre mesi, spiega il difensore dell’imputato, l’avvocato Luca Bellezza, "verrà decisa la competenza: probabile che anche questo filone venga riunito al procedimento pratese".

Una sorta di continuazione del reato di maltrattamenti - e lesioni - che Laurini, secondo le accuse, avrebbe perpetrato ai danni di entrambe le donne di questa orribile vicenda.

Le ultime accuse al 42enne di Scandicci vengono collocate in un arco temporale tra il dicembre del 2022 e l’aprile dell’anno scorso, ovvero per l’intera durata della convivenza, in un appartamento nella zona di Vingone, tra la donna e il buttafuori.

Laurini, che avrebbe agito accecato dalla gelosia, avrebbe ripetuto ingiurie, vessazioni e percosse anche durante un viaggio della coppia ad Amsterdam: voleva avere il controllo del suo cellulare (si sarebbe sostituito a lei nelle conversazioni in chat), l’avrebbe picchiata al volto e alle gambe (il 19 aprile A.B. venne refertata con 30 giorni all’ospedale di Torregalli), avrebbe determinato "un insano clima di timore e tensione nella convivente, infliggendole un regime di vita penoso e tormentoso, causandole profonde sofferenze e forti umiliazioni, costringendola altresì a vivere in un perdurante stato di soggezione psicologica".

Intanto, per Laurini, Mingoia e Schininnà, è in corso il processo a Prato. Nell’aggressione, Martina Mucci , spinta da due soggetti dentro il portone di casa e selvaggiamente malmenata, riportò la frattura del naso e la rottura dei denti, una profonda ferita in mezzo agli occhi inflitta con due rasoi usati per tagliarle cuoio capelluto. Nell’ultima udienza, prima di Natale (quella in cui è stata affidata una perizia psichiatrica su Laurini), Martina era presente in aula.

"Stavo meglio, ma venire qui mi ha creato un gran magone – ha detto –. Ringrazio di essere viva, ora voglio dare voce agli altri. Mi ha salvato l’amore vero: la mia famiglia, i miei colleghi, il mio lavoro. Ho vissuto il caso di Giulia Cecchettin con tanto dolore e rabbia, sto lottando anche per lei".