TERESA SCARCELLA
Cronaca

Picchiata e minacciata dall’ex a 17 anni: “Il braccialetto elettronico per tenerlo lontano va in tilt”

Il dramma di una diciassettenne. “L’ultima volta ero davanti a scuola, si è avvicinato e mi ha morso. Il dispositivo non ha segnalato. Ho paura di fare la fine delle altre”

Picchiata e minacciata dall’ex a 17 anni: “Il braccialetto elettronico per tenerlo lontano va in tilt”

Firenze, 25 luglio 2025 – Ha solo 17 anni e da due è intrappolata in un incubo. Non vive più. Ha paura di uscire di casa e di morire. “Non voglio finire al cimitero come le altre...”. Picchiata e minacciata di morte dall’ex fidanzato, cittadino straniero di pochi anni più grande di lei. “Mi ha detto che mi ammazza” racconta con la mamma accanto che la guarda con dolore. Mentre parla stringe nelle mani un grosso dispositivo nero, sembra un telefono degli anni ’90, che ogni pochi minuti emette un suono e si illumina, il display indica: ’ricerca di rete’: è il partner del braccialetto elettronico consegnato alle vittime per avvertirle se ’lui’ si avvicina. “Dovrebbe proteggerla, farla sentire al sicuro, ma non funziona, perché le volte in cui lui si è avvicinato, non ha suonato né mandato alcuna segnalazione. Ce l’hanno già cambiato un paio di volte, ma la situazione non è migliorata”.

Il racconto della ragazza, di schiena, davanti alla nostra giornalista
Il racconto della ragazza, di schiena, davanti alla nostra giornalista

Quell’apparecchio nero lo porta sempre con sé, da quando ad aprile scorso il tribunale di Firenze ha emesso nei confronti dell’ex fidanzato la misura cautelare del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Deve starle lontano a una distanza minima di 500 metri, non può comunicare con lei, né bazzicare nei luoghi frequentati dalla 17enne. “Ma non lo fa” incalza la madre e mostra la denuncia e i referti di luglio – tre mesi dopo la misura. Quando “mi ha raggiunta davanti a scuola il giorno dell’esame di riparazione – racconta la 17enne – arrivandomi alle spalle, mi ha chiesto prima con chi fossi fidanzata e poi mi ha morso al collo e al braccio”. Se l’è cavata con sette giorni di prognosi, ma questo è solo l’ultimo tassello di una storiaccia fatta di violenza fisica e psicologica, di denunce e referti ospedalieri, di lividi e tagli sul corpo. Tutto inizia nel 2023. Si conoscono e iniziano una frequentazione. “Sembrava il principe azzurro, poi si è rivelato tutto il contrario. È diventato aggressivo e violento: schiaffi sul viso, tagli sul braccio. Era geloso per ogni ragazzo che mi girava intorno. Mi ha portato anche via da Firenze, impedendomi di avvertire i miei genitori. Davanti a lui mi sentivo come immobilizzata dalla paura, non riuscivo a ribellarmi e a dirgli di no. Lo lasciavo, ma quando mi riscriveva ci ricascavo, ero soggiogata”.

Ad un certo punto, però, grazie anche al sostegno della famiglia e delle associazioni, riesce a dire basta. L’episodio scatenante è a marzo. L’ha aggredita su un bus, prendendola per i capelli e facendola scendere con violenza. Si è fermato solo quando i poliziotti, vedendo la scena in lontananza, sono intervenuti. Da lì è scattata la misura cautelare. “Abbiamo paura - conclude la madre - mia figlia non è più libera di fare nulla. Le ha rubato l’adolescenza, mentre lui continua a vivere la sua vita come se nulla fosse e nessuno gli fa niente”.

Alla domanda “Come stai?” la ragazza non sa rispondere. Ha gli occhi pieni di lacrime che fanno fatica a uscire, il viso non è quello di una 17enne, ma porta i segni di chi ne ha dovute affrontare già tante, troppe. “Non lo so più come sto”.