"È un’opportunità da cogliere al volo, mica un matrimonio a vita". Lorenzo Vignozzi, assessore alla sicurezza del Comune di Scandicci sta decisamente con il fronte del sì all’accordo con il Pd. Per ragioni pratiche, innanzitutto.
Vignozzi, che sensazioni ha?
"Beh, direi buone. E poi io guardo a Scandicci. Nel nostro piccolo abbiamo creato un campo largo che funziona basato sui programmi condivisi. E’ così che si deve ragionare".
È sempre stato favorevole a sposare il Giani-bis o sono state le recenti aperture del governatore a convincerla?
"Beh, sono favorevole da quando si è impegnato sul fine vita, da quando ha preso determinate posizioni sulla multiutility e sulla nostra mozione contro la base militare di Coltano. Insomma si è spostato a sinistra. E alcuni di noi devono smettere di ragionare come se il Movimento fosse ancora un blocco monocolore. Dobbiamo diventare partito".
Come giustifica gli oltranzisti del ’no’ all’accordo?
"Capisco il loro attaccamento alla causa, perché hanno sempre dato anima e corpo per il Movimento 5 Stelle. Però ora...".
Ora?
"Ora serve un passo in avanti a livello di maturità. Abbiamo un’occasione storica da sfruttare. E poi, torno a dire, non è che è un’unione a vita. Oggi c’è il Pd, domani potrebbe esserci Avs con cui schierarsi".
Non crede che schierandosi con Giani nel campo largo i consensi per i 5 Stelle in Toscana possano erodersi?
"Sì, è chiaro. Ma credo che saranno comunque delle perdite contenibili e accettabili se paragonate alla visibilità che potremo avere, con il nostro capitale umano in campo a fare politica attiva e non più soltanto opposizione".
Emanuele Baldi