ANTONIO MANCINELLI
Cronaca

Pelletteria del futuro. Se le borse nascono davanti ai clienti

L’innovativo progetto di Franco Gabbrielli dentro lo store Tucci. La collezione d’esordio unisce semplicità e precisione del design.

Matteo e Marco Tucci con Franco Gabbrielli

Matteo e Marco Tucci con Franco Gabbrielli

Dentro lo storico store Piero Tucci, a pochi passi da piazza della Signoria, ha aperto Rereri, un innovativo progetto di pelletteria ideato da Franco Gabbrielli. Non è soltanto uno shop in shop, ma la presentazione di un’idea che oggi suona quasi radicale: il lusso non come accumulo di oggetti, ma come tempo condiviso, come occasione per scegliere con calma e osservare da vicino. Gabbrielli, che conosce il mestiere e i suoi risvolti, ha deciso che le borse di Rereri non si ordinano con un clic e non escono da una catena di montaggio. Si costruiscono davanti al cliente, che diventa testimone e complice. Qui non esiste la distanza fredda dell’e-commerce, ma il dialogo diretto con gli artigiani. Ogni borsa nasce in boutique da pellami di recupero provenienti dagli archivi dei grandi marchi del lusso, selezionati e trasformati in pezzi unici. Oggi, dove appare replicabile e all’infinito, il privilegio sta proprio nel processo, non nel logo. Lo stesso nome del marchio è un programma: deriva da ’Recupero, Responsabile, Rivoluzionario’. Tre parole che suonano come un manifesto ma qui diventano realtà, perché l’acquirente non si limita a comprare, entra in un rito collettivo che restituisce senso al gesto. Nessuna borsa è identica a un’altra, non esiste produzione seriale, ma un gioco di combinazioni pressoché infinito: milioni di possibilità che mostrano come l’unicità possa avere ancora un valore tangibile. La collezione d’esordio, chiamata ’Margherita’, unisce la semplicità del fiore alla precisione del design. Borse trapezoidali in quattro misure, monocromatiche o bicolori, con interni nel verde tipico della casa e dettagli bianchi. Un oggetto rigoroso e al tempo stesso mutevole, che si presta a infinite personalizzazioni, con la stessa cura che si riserva a un capo su misura. Nessun prodotto identico a un altro ma un caleidoscopio di possibilità: secondo i calcoli, tre miliardi e 850 milioni di varianti. C’è qualcosa di sorprendentemente antico in questa idea che il cliente diventi co-creatore, che entri in boutique non per acquistare un prodotto già pronto ma per decidere insieme come realizzarlo. Ogni borsa porta con sé una promessa di irripetibilità. In un’epoca in cui la moda sembra dominata da loghi gridati e catene produttive infinite, ’Rereri’ celebra un atto silenzioso ma preciso: riportare il lusso alla sua dimensione originaria, fatta di tempo, manualità e memoria. Perché la sostenibilità deve esser non una un etichetta alla moda, ma un sapere antico che torna a mostrarsi come la più autentica delle rivoluzioni.

Antonio Mancinelli