
Scoppia un rogo all’interno dell’insediamento abusivo, ignote le cause. Tensioni con i residenti. Pierguidi: "Situazione da risolvere subito".
di Teresa Scarcella
Una lunga colonna di fumo, ieri mattina, si è alzata tra gli alberi ai lati del parco del Mensola. Lì dove da tempo c’è un insediamento abusivo di persone senza fissa dimora che in realtà si sono ormai stabiliti lì, nella frustrazione del quartiere. Un incendio divampato tra le baracche in via della Torre, costruite con materiale di fortuna, ha impegnato una squadra dei vigili del fuoco, intervenuti con un’autobotte e con il supporto delle forze dell’ordine e del funzionario per il coordinamento. Le fiamme, domate, hanno lasciato un tetro scenario. Nessun ferito, nessuna persona coinvolta. I residenti abusivi di quella porzione di terreno privato sono usciti in tempo, per poi tornare a controllare cosa fosse andato distrutto e cosa, invece, fosse ancora recuperabile. Le cause sono ancora da accertare, non si sa cosa abbia provocato il rogo, ma le fiamme hanno riacceso una questione già rovente, figlia di una convivenza indesiderata. Lo dimostrano le tensioni nate tra gli abitanti della baraccopoli e i residenti della zona subito dopo l’incendio.
"Dovete andarvene da qui" dice una signora puntando il dito verso un gruppetto di persone radunate fuori dall’accampamento. E lo confermano anche le parole di Michele Pierguidi, presidente del Q2. "Da quanto abbiamo visto entrando anche adesso, ci sta che lì dentro viva una trentina di persone - dice dopo un sopralluogo nella zona andata in fumo -. E forse anche qualche minore. Non è una cosa che può andare avanti. Sono in un terreno privato, il proprietario ha fatto la denuncia e noi stiamo parlando per vedere se possiamo fare come in via del Mezzetta".
Dove la polizia municipale ha da poco smantellato un altro accampamento. Al parco del Mensola, l’epilogo è atteso da tempo. I proprietari, che non vivono a Firenze, dovrebbero sostenere la spesa per la pulizia dell’area e della successiva recinzione. Ad ogni modo, l’eventuale sgombero non risolverebbe la questione in toto. "Anche quando procederemo ad allontanarli - fa notare infatti Pierguidi -. non risolviamo il problema, lo spostiamo un po’ in là. Quindi finché non c’è una normativa chiara per noi è un grosso problema. Loro vivono malissimo, per le condizioni igieniche e tutto il resto. Ma c’è anche un senso di insicurezza degli abitanti, perché vivono con furti di biciclette, probabilmente piccolo spaccio, furti di rame. A volte bruciano la gomma per tirare fuori il rame, quindi alla fine magari viene fuori anche un incendio". Come quello di ieri.