STEFANO BROGIONI
Cronaca

Nella giungla dei subappalti. C’è l’ipotesi squadra speciale per controlli e verifiche

Il governatore Giani ed il procuratore Spiezia ne hanno già parlato: come cambieranno le cose. Prescrizioni più severe e un lavoro di squadra sull’esempio di Prato. Per non piangere più

Le operazioni al cantiere (Foto Marco Mori:New Press Photo)

Firenze, 18 febbraio 2024 – Mille e duecento giorni di lavori, per una spesa di 34 milioni di euro, con oltre s essanta imprese coinvolte, dalla demolizione dell’ex panificio militare fino all’ultimo fiore da piantare nel giardino che farà da ingresso, secondo il progetto, al nuovo supermercato Esselunga di via Mariti. Questi i numeri del maxi cantiere, ora sotto sequestro. Ma la tragedia della trave che ha causato la strage, oltre alle responsabilità che sta accertando la magistratura, ha fatto emergere ancora una volta di più, quanto siano difficili da coniugare sicurezza, appalti e subappalti. Ma se il pubblico vanta i suoi virtuosismi, come ha ricordato il sindaco Nardella citando ad esempio alcuni paletti posti alle imprese che lavoreranno al restyling del Franchi, il settore privato resta ancora una giungla.

La ministra del lavoro Marina Calderone, attesa oggi in città, ha annunciato un pacchetto di norme ad hoc, anche se è bagarre politica sull’utilizzo "semplificato" del badge nei cantieri edili. Anche il governatore Eugenio Giani annuncia provvedimenti, a braccetto con il nuovo procuratore Filippo Spiezia. La procura, nell’ambito della riorganizzazione dell’ufficio, si era mossa per la costituzione di un’apposita aliquota di polizia giudiziaria - composta da personale Asl - per controlli e verifiche.

"La Regione è molto impegnata sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro - ha dichiarato Giani -. Per molti aspetti la Toscana è un esempio: penso ai protocolli d’intesa con la Procura e con le Forze dell’ordine, che hanno rappresentato una svolta rispetto alla situazione che esisteva nei cantieri e negli stabilimenti del pratese prima dell’incendio di Teresa Moda, ma anche per quanto fatto per il lavoro nelle cave, per combattere la sofisticazione dei beni alimentari. Un impegno e un metodo che intendiamo rilanciare mettendo a punto prescrizioni più severe e intensificando i controlli e anche ricreando un gruppo di lavoro come quello attivato dopo il rogo di Prato".

"Di fronte a questo tremendo, inaccettabile incidente - ha proseguito Giani - c’è tanta rabbia nella società toscana, ma soprattutto c’è la richiesta forte di non veder più accadere nel nostro territorio tragedie come questa. Intensificheremo i nostri sforzi. La Regione ha già messo a disposizione personale in modo che i magistrati possano intervenire e svolgere la loro azione preventiva. Estenderemo il protocollo di Prato anche su Firenze, visto il gran numero di cantieri presenti in questo momento nel capoluogo toscano, perché non ci può essere modernizzazione urbanistica senza la certezza della rigorosa applicazione di ogni norma di sicurezza sul lavoro. In questo senso c’è anche bisogno, a livello nazionale, di aggiornare e rafforzare le previsioni normative. Penso alla necessità di limitare i subappalti, al rafforzamento della formazione dei lavoratori e all’urgenza di introdurre nel nostro codice penale il reato di omicidio sul lavoro".