REDAZIONE FIRENZE

Musica in Rsa: "Sorrisi e balli. Vietato isolarsi"

Michele, 95anni e una missione: fare amicizia "A Villa Bracci tante attività per stare in compagnia" .

Una maglietta a righe blu, pantaloni eleganti e borsello. Sguardo severo e una copia della prima pagina de La Nazione di parecchi anni fa. Si presenta così Michele Lattanzio, 95 anni, nella sala relax della Rsa di Villa Bracci. "Vede – dice – non è la prima volta che finisco sul giornale". E comincia fiero il suo racconto senza aspettare nemmeno una domanda: "Quella volta mi hanno intervistato perché mia suocera, che è stata in casa con me per trent’anni, ne aveva appena compiuti 106. Fu addirittura chiamata da Roma, da Mara Venier. Ma non ci andò dicendo “Sa Mara, non posso venire, la mia figliola è vecchia“ (ride, ndr). Quella ’figliola’ era mia moglie. È da quando non c’è più che vengo qui a Villa Bracci". Comincia a ricordare la sua compagna di vita, che gli manca molto: "Mia suocera è vissuta fino a 108 anni, quindi pensavo “Sono a posto, mia moglie camperà tanto quanto lei“. Invece mi ha dato la fregatura e se ne è andata cinque anni fa". Spiega che vive da solo e venire qui è un modo per passare il tempo. Per stare in compagnia e ripararsi dal caldo afoso della città. "Ma se posso essere franco – sussurra con tono da furbetto – c’è un fatto che mi infastidisce. Beh, il presidente – riferendosi a Mario Andreini – mi ha dato la facoltà di parlare, allora vi dirò la verità". Ridacchiando, ma in tono un po’ indispettito, rivela: "Qui ci sono tante coppie e se sei da solo è più difficile fare amicizia. Sa, non puoi entrare nella coppia. Io sono una persona aperta, solare. Come mi giudica lei? Qui si creano dei gruppetti e a volte mi sento un po’ escluso". "Ma nonostante questo non mi posso lamentare – continua – ci sono sempre tante belle attività. Mi piace molto la musica e mi diverto quando come oggi viene una cantante e si può ballare. Ma quando la ragazza ha iniziato a cantare il volume era troppo alto e le ho dovuto dire “La prego, non gridi così, che ho l’apparecchio acustico“". Ironia e spontaneità lo caratterizzano. Michele è un ex poliziotto stradale e uno dei ricordi più belli delle estati fiorentine è molto recente: "Il 2 giugno 2024 il presidente della Repubblica in persona mi ha nominato Cavaliere. Così ogni tanto penso: “Ora che sono cavaliere, di che colore devo prendere il cavallo?“". Ride di gusto per la sua battuta e lo sguardo severo con cui si era presentato all’inizio scompare del tutto. Poi si fa serio di nuovo: "Sa cosa le dico? Oggi non è più come una volta. I tempi sono cambiati. Ai giovani di oggi bisogna insegnare il rispetto. Per sé stessi, per gli altri e soprattutto per gli anziani. La persone non devono farci sentire vecchi e trattarci da scemi. È giusto che ci diano la possibilità di continuare a fare le cose che amiamo". Elena Burigana