Mugello, la conta delle frane. Ancora 500 persone isolate: "Serve lo stato d’emergenza"

Il presidente Giani dichiara la calamità regionale in attesa di rientrare in quella nazionale. "Il ministro Musumeci mi ha dato la disponibilità". Proseguono i monitoraggi dei danni

Firenze, 20 maggio 2023 - Un sopralluogo a Firenzuola e la dichiarazione di stato di emergenza regionale. Ieri è stata un’altra giornata di conta dei danni, dopo l’ondata di maltempo che ha flagellato l’Alto Mugello e la Romagna toscana, colpendo soprattutto Palazzuolo, Firenzuola, Marradi e parte di San Godenzo. Nel pomeriggio, il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha fatto un sopralluogo a Firenzuola, dopo quelli effettuati giovedì dall’assessore alla protezione civile Monia Monni e dal sindaco della città metropolitana Dario Nardella a Palazzuolo e Marradi.

"Il ministro Musumeci – ha spiegato Giani - mi ha dato la disponibilità a esaminare tutti gli atti affinché martedì, nel Consiglio dei Ministri, anche questi comuni della Romagna toscana possano avere il giusto sostegno dello Stato per il ripristino della situazione. In Toscana ha retto la regimentazione delle acque e non abbiamo avuto esondazioni, segno che sui corsi d’acqua è stato fatto un buon lavoro. Abbiamo invece un problema di frane".

E proprio il dato degli smottamenti è quello più impressionante. "Su tutti e quattro i Comuni – ha detto il governatore – ho contato circa 180/190 frane segnalate sulle strade negli ultimi due giorni: una novantina a Marradi, 30 a Palazzuolo, 60 a Firenzuola e una decina San Godenzo. E probabilmente, trattandosi di zone a basso presidio umano, ne scopriremo altre più avanti. Siamo di fronte a una montagna che sta subendo modifiche morfologiche profonde. Credo che questo derivi dallo stravolgimento delle condizioni climatiche, ma anche dall’abbandono delle aree interne. Dove un tempo c’erano agricoltura e presenza umana, oggi non abita nessuno e vengono a mancare quei piccoli interventi di manutenzione dei terreni che invece sono fondamentali".

Sopralluoghi e monitoraggi dei danni proseguono: sono infatti essenziali per far rientrare i comuni toscani nello stato di emergenza nazionale, che dovrebbe appunto essere dichiarato martedì in uno specifico Dpc.

"La situazione in Alto Mugello rimane critica – ha spiegato l’assessora Monni - e il meteo non ci aiuta. Non sono previste piogge intense, ma quelle che arriveranno si innesteranno in una situazione complicata, con 500 persone ancora isolate. Solo per le strade provinciali si parla di decine di milioni di euro di danni; il numero di frane è ingente e ancora dobbiamo valutare i danni alle strade comunali. Per la stima complessiva stiamo facendo una ricognizione con la Città metropolitana e l’università di Firenze". Infine, il ringraziamento di Monni a tutto il sistema regionale di protezione civile impegnato sia in Toscana che, soprattutto, in Emilia Romagna. E "stando a una stima del tutto sommaria e provvisoria fatta dai tecnici, si avvicina ai 30 milioni di euro la conta dei danni solo per la viabilità", ha detto Dario Nrdella, nella sua veste di sindaco della Città metropolitana di Firenze. Proseguono intanto gli ultimi interventi emergenziali e di soccorso.

Restano le criticità sulla tratta ferroviaria Marradi-Faenza a causa di dissesti nel territorio romagnolo. La Faentina è stata riaperta fino a Marradi, così come la SP32 della Faggiola, la SP 477 direzione Passo della Colla, la SP 610 Montanara Imolese e la SP58 Piancaldoli. Si cerca insomma di tornare alla normalità, ma ancora con il fiato sospeso. Oggi infatti è in arrivo una nuova perturbazione che porterà tempo instabile, con piogge sparse, deboli o moderate. Le precipitazioni saranno più probabili sulle zone appenniniche, nell’Alto Mugello (Romagna toscana) e sull’Arcipelago. Non dovrebbero esserci nubifragi. Ma, purtroppo, piove sul bagnato.

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