LEONARDO BARTOLETTI
Cronaca

Lupo salvato dalle acque del Rovigo. È in fin di vita. Cause da chiarire

L’animale recuperato nel torrente invaso dai rifiuti di una discarica degli anni ’70 riemersa con l’ultima piena

Le operazioni di recupero sul Rovigo

Le operazioni di recupero sul Rovigo

Un lupo allo stremo delle forze e a rischio annegamento è stato recuperato ancora in vita dalle acque del torrente Rovigo in Alto Mugello. Fin qui nulla di particolarmente strano in una zona impervia quanto suggestiva, se non fosse che la recente alluvione, complice la forza idraulica devastante del corso d’acqua, ha riportato alla luce una discarica degli anni ’70, all’epoca regolarmente autorizzata. Cosa può aver causato quindi il malore del lupo? I vigili del fuoco, che hanno coordinato i soccorsi, con le squadre del distaccamento di Marradi, fanno sapere che "probabilmente (l’animale) è rimasto intossicato e privo di forze dopo aver ingerito del materiale". L’ipotesi, plausibile, dovrà adesso essere supportata da riscontri oggettivi sul lupo, che una volta raccolto e posto in una cassa adibita al trasporto, è stato portato a forza di braccia fino a un mezzo fuoristrada, con il quale è stato accompagnato al servizio veterinario della Asl per le cure salvavita e per gli accertamenti sulle cause effettive che hanno provocato il malore.

L’emergenza per il lupo in mezzo alle acque del Rovigo è scattata nel pomeriggio del primo maggio, quando alle 17,15, i vigili del fuoco sono arrivati da Marradi in località Cannova, nel territorio del comune di Palazzuolo sul Senio, nei pressi del rifugio alpino I Diacci, dove scorre appunto il torrente Rovigo, che in questi ultimi giorni è interessato dalle prime operazioni di bonifica, dopo la gran massa di rifiuti di ogni genere provenienti dal capoluogo ormai una cinquantina d’anni fa, quando la sensibilità ambientale era molto diversa da quella attuale, se non addirittura inesistente. Le reti per trattenere i rifiuti provenienti dalla vecchia discarica franata, hanno in parte ceduto, provocando la reazione stizzita del comitato locale che ha presentato esposti alle procure di Firenze e Bologna, e del sindaco di Palazzuolo sul Senio Marco Bottino che assicura: "Abbiamo già segnalato la situazione alla ditta che se ne occupa e che deve rafforzare le protezioni con reti ancor più solide e alte, reti paramassi".