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L’incontro con gli studenti: "In un film o in un libro. Così ho scoperto la mafia"

La stagione degli attentati di allora vista dagli adolescenti di oggi. Romanzi, gite o documentari in tv, ma anche approfondimenti in classe.

Gli studenti a Palazzo Sacrati Strozzi

Gli studenti a Palazzo Sacrati Strozzi

di Lavinia BeniFIRENZE"Alle medie abbiamo letto un libro che racconta la strage dei Georgofili dal punto di vista di un bambino", Edoardo, Simone e Michele - studenti che ieri mattina hanno partecipato alla tavola rotonda al palazzo del Pegaso - si ricordano anche i dettagli del romanzo, "il protagonista è innamorato della piccola Nadia Nencioni e si troverà ad affrontare il dolore per la perdita della sua amica".

I tre quindicenni, che adesso frequentano il secondo anno al Liceo Musicale Dante, spiegano che hanno iniziato a documentarsi di più sulla tragedia dei Georgofili proprio da "Il vuoto alla finestra" di Giulia Arnetoli, volume presentato in classe quando stavano frequentano le medie. "È un po’ romanzato, la cotta del bambino è stata inventata. Però ci ha insegnato tanto", dice Michele. E infatti si ricordano tutti i particolari della funesta vicenda. Edoardo aggiunge: "Il libro si intitola così perché il bimbo vede da lontano la torre crollare. E da lì il vuoto di cui è testimone, ma anche il vuoto che porterà dentro di sé e che dovrà fronteggiare". I tre amici spiegano che sono venuti a rappresentare la classe. "Non potevamo partecipare tutti, per cui, non appena abbiamo saputo dell’iniziativa promossa dalla Regione in ricordo delle vittime della strage, ci siamo iscritti subito". Edoardo, Simone e Michele sono l’esempio che la scuola può insegnare veramente, ma soprattutto, che può educare alla riflessione. Edoardo afferma: "Fin da quando eravamo alle medie ci hanno sempre spiegato che cos’è la mafia, ci hanno istruito su temi d’attualità e su un passato non troppo lontano dal nostro. A me piace informarmi anche per conto mio. L’altro giorno mi sono guardato un documentario sulla Banda della Magliana".

Simone racconta che alle medie i tre amici hanno vinto un progetto con Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie). "Siamo andati a Lentini, in Sicilia. Abbiamo trascorso le giornate in una ex base mafiosa". Le iniziative che le scuole decidono di presentare ai loro studenti, in occasione di anniversari funesti come il trentaduesimo anno della strage dei Georgofili, sono molte. I giovani vengono coinvolti anche in attività creative. Dice Giulia, sedicenne che frequenta l’Istituto Alberti: "come scuola abbiamo partecipato alla realizzazione di opere in memoria delle vittime della mafia. Comunque, ci tengo a precisare che ero informata su tutto ciò che è successo nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993".

C’è anche chi però non ne sapeva niente, prima di essere coinvolto dalle iniziative scolastiche. La quindicenne Marina racconta: "Ammetto che non ne avevo mai sentito parlare. Però poi ne abbiamo discusso in classe, io frequento la seconda liceo dell’Alberti, e da lì ho capito vicende a me sconosciute". Tornando ai progetti che le istituzioni scolastiche promuovono, Edoardo, Simone e Michele spiegano: "adesso dobbiamo consegnare il nostro lavoro a gruppi sulla strage dei Georgofili. Potevamo decidere con quale mezzo presentare il nostro progetto, se con la musica, la scrittura o l’arte". Altre iniziative e attività ce le racconta Camilla del Liceo Alberti: "abbiamo guardato film, discusso sul problema della mafia. Di base reputo che i giovani d’oggi siano abbastanza informati su ciò che è accaduto e su ciò che sta succedendo nel presente".