
La mobilitazione di ottobre scorso di fronte il bar Aurora dopo il licenziamento della. storica dipendente, Claudia Sbolci. Sindacati e maggioranza in protesta (Germogli)
Era stata licenziata ‘per giusta causa’ dalla società che gestisce l’Aurora. Ma per il giudice del lavoro quel licenziamento era illegittimo. La decisione è dei giorni scorsi, arrivata dopo il ricorso della lavoratrice, Claudia Sbolci, notissima in città per il suo impegno civico e per le iniziative politiche come presidente del Circolo Arci del Vingone. Per protestare contro il suo licenziamento, nell’ottobre scorso, si era mobilitata tutta la maggioranza, che aderì a una manifestazione promossa dalla Filcams Cgil. Sbolci è molto conosciuta e attiva a Scandicci. All’Aurora lavora da 28 anni; venne ‘tagliata’ con un un addebito disciplinare votato, non all’unanimità, dal consiglio di amministrazione della società che gestisce il bar, il teatro e gli altri spazi.
Un caso politico per molti. Filcams con una nota ha accostato il licenziamento della donna all’imminente referendum. "Questa vicenda – si legge in una nota del sindacato - si interseca con quanto tra qualche giorno tutte e tutti saremo chiamati a fare, l’esercizio del voto referendario dei prossimi 8 e 9 giugno. Il Tribunale ha sancito con la sua sentenza che il licenziamento intimato era illegittimo. La sentenza è stata possibile in quanto Claudia è una lavoratrice assunta prima dell’entrata in vigore del vituperato Jobs Act. Chiediamo con fermezza che ora l’azienda si adoperi per il suo reinserimento e non provi a mitigare il danno subito dalla lavoratrice attraverso un mero risarcimento economico". La richiesta che il sindacato avanza al mondo politico, che non aveva esitato a scendere in piazza nello scorso ottobre, è quella di stare vicino alla lavoratrice, in modo che si velocizzi il suo reinserimento nel posto di lavoro.