Lettera della preside a Firenze, il testo integrale della circolare

Ecco cosa c’è scritto nella circolare contestata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara

Firenze, 23 febbraio 2023 – Bufera sulla lettera della preside a Firenze. Oggi il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è intervenuto a Mattino 5 per commentare quanto scritto nella circolare scolastica della dirigente del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino: “È una lettera del tutto impropria mi è dispiaciuto leggerla non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”. 

La dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, e la circolare nella bufera
La dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, e la circolare nella bufera

La lettera della preside, il testo integrale

Ma cosa c’è scritto nella lettera della preside? Ecco il testo integrale della circolare: 

Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. 

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ - diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee. 

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”. 

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