La voce degli studenti del Michelangiolo: "Vicini alla dirigente ma ora siamo stufi"

Gli alunni dell’ultimo anno dei licei compatti pro Savino: "La lettera condanna la violenza. E’ Valditara distaccato dalla realtà". "Fu lui a paragonare i cellulari alla droga e a promuovere l’umiliazione"

Studenti fuori dal liceo Michelangiolo di via della Colonna

Studenti fuori dal liceo Michelangiolo di via della Colonna

Firenze, 24 febbraio 2023 – "Siamo stufi di questo can can. La situazione sta diventando pesante". Giornalisti, tv, microfoni. I riflettori sempre accesi sul Miche dell’aggressione, sempre che la miccia non sia stata proprio quella del Pascoli. Borbottano gli studenti all’uscita.

"Preferisco non rilasciare dichiarazioni" è il refrain di alcuni stanchi del bombardamento mediatico. E’ cosi, in un clima di pacifica diffidenza, che gli studenti di Michelangiolo e Castelnuovo dicono la loro sull’ultimo crinale: le accuse del ministro Valditara alla lettera aperta inviata dalla preside del Leonardo da Vinci agli studenti.

"E’ una critica dettata dall’appartenenza politica", "Un attacco a una preside che ha condannato la violenza", sottolineano. "Il ministro è distaccato dalla realtà", dicono in maniera unanime. La dirigente scolastica, in particolare aveva riflettuto sulle origini del fascismo e Valditara l’aveva attaccata definendo lo scritto "ridicolo, improprio, non corrispondente alla realtà e creato per alimentare ulteriori divisioni politiche", paventando possibili provvedimenti disciplinari.

«Penso che la lettera sia stata un gesto di solidarietà mirato a scongiurare il ripetersi di situazioni simili a quella di sabato –. spiega Bernardo Pecchioli della Terza liceo .– Non vedo come possa fomentare nuovi scontri, la violenza è sempre da condannare, in un certo senso il silenzio è complice. Credo che sia da apprezzare chi si esprime in senso solidale, perchè chi tace acconsente.

Mandare una lettera di vicinanza a chi ha subito violenza vuol dire non rimanere indifferenti –. continua Pecchioli .– Non c’è nessun distaccamento della realta è solo un gesto di solidarietà. Se venissero presi dei provvedimenti sarebbero politicizzati perchè deriverebbero da una discordanza di idee politiche, quindi non giustificabili. Ognuno ha il diritto di esprimersi, attaccare chi condanna la violenza non è giusto" conclude.

«La lettera è veriteria –. aggiunge Matteo Cappucci , ultimo anno del Castelnuovo .– La preside ha fatto bene. Sicuramente si è esposta, e non poco, questo ci soddisfa molto. Le parole della Savino non alimentano le divisioni politiche come dice Valditara, è giusto fare chiarezza ed esprimere solidarietà. L’aggressione di sabato è stata agghiacciante. Una lettera non può essere definita una campagna d’odio (come detto dal ministro), è palesemente un appello a non contrastare la violenza con altrettanta violenza ma con il confronto ed il dialogo", conclude.

Dello stesso avviso lo studentearlo Salvadori, prossimo maturando al Miche la pensa così: "E’stata fatta una riflessione, la preside ha espresso un supporto a degli studenti che sono stati pestati. La lettera è molto equilibrata, ma del resto il ministro non è nuovo a queste uscite, disse che il cellulare era uguale alla droga e che l’umiliazione serve per far crescere gli studenti...".

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