Aggressione al liceo Michelangiolo, i presidi scrivono agli studenti: “Il fascismo è nato coi pestaggi”

La brutale aggressione davanti al liceo di via della Colonna ha spinto tantissimi dirigenti scolastici a prendere posizione. “La violenza va condannata, sempre”

Firenze, 22 febbraio 2023 - “Ragazzi, state attenti perché il fascismo è nato proprio coi pestaggi”. Il bruttissimo episodio avvenuto davanti al liceo classico Michelangiolo ha spinto dirigenti e docenti a prendere carta e penna per rivolgersi direttamente ai propri studenti. Il primo a squarciare un velo e ad entrare nel dibattito è stato il dirigente scolastico dell'istituto superiore Salvemini-Duca D'Aosta, Luca Stefani. La sua scuola si trova proprio di fronte al Miche. Per lui, quelle immagini di ragazzi aggrediti da militanti di Azione studentesca sono state un cazzotto nello stomaco.

"L'episodio non può essere rubricato come 'rissa'. La sua matrice è evidente e non dobbiamo avere timori a catalogarla come vera e propria 'azione squadristica' tipica della mala pianta del fascismo che è dura a morire e si ripropone come funesto rigurgito anche nel ventunesimo secolo". Ecco le parole, molto nette, che si leggono nella circolare che Stefani ha voluto indirizzare al Michelangiolo e, idealmente, a tutta la città di Firenze. Affinché ci fosse quella scossa, quel fremito che ha portato, ieri sera, oltre 3mila persone in piazza per gridare, giovani e anziani insieme, che “Firenze è antifascista”.

Anche i docenti del liceo Pascoli, la scuola di fronte alla quale il 9 febbraio c’era stato uno scontro tra alcuni alunni e dei militanti di Azione studentesca, hanno preso carta e penna per dire che “questa scuola, la scuola, è antifascista, sempre”.

“La nostra scuola promuove il dialogo costruttivo e si oppone a ogni forma di violenza, a ogni aggressione fisica e ideologica, a ogni forma di sopraffazione che neghi i valori democratici nati dalla Resistenza - si legge sulla home del sito della scuola -. Perciò guardiamo con crescente preoccupazione al numero sempre maggiore di soggetti che si sente legittimato a perpetrare atti e divulgare contenuti che non siano rispettosi di tali principi. Contro queste manifestazioni illiberali e violente la nostra comunità educante ribadisce la sua posizione netta e inequivocabile: nessuna motivazione può giustificare la violenza e la negazione della libertà di espressione. La persona è e resta intoccabile, poiché abbiamo eletto il sistema democratico e dobbiamo viverlo e salvaguardarlo sempre. Tutti e tutte, nella scuola e nella società, nella politica e nelle istituzioni, siamo chiamati a farlo e a confermare l’impegno per una cultura del diritto, della libertà, dello scambio d’idee e della pace”.

Anche la dirigente del liceo classico Galileo, Liliana Gilli, ha scritto un comunicato per esprimere “solidarietà alle persone coinvolte in un episodio che lascia sbigottiti e che crea profondo dispiacere in quanto atto di violenza gratuita, inutile e vile”. E ancora: “Il liceo Galileo condanna sempre e comunque ogni atto di violenza, nella convinzione che il ruolo della scuola sia di testimonianza e di presidio democratico, come previsto dalla nostra Costituzione. La preside e i docenti rinnovano il loro impegno di testimoni della cultura e della storia, mediante l’impegno nell’azione educativa svolta quotidianamente in classe, volta a permettere a tutti e a tutte di approfondire il personale senso critico, civico e democratico”.

“Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti”: lo scrive ai suoi alunni Annalisa Savino, dirigente dello scientifico Da Vinci. La preside cita Gramsci ed invita i ragazzi a condannare sempre “la violenza e la prepotenza”. “Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo e combattuto con le idee e la cultura”. “Isolate i violenti e preservate i fondamenti del nostro vivere democratico”, è l’invito ai ragazzi che arriva da Ludovico Arte, a capo dell’Itt Marco Polo. “Di fronte a chi esprime le proprie idee con la violenza, è importante ribadire ad alta voce i valori di fondo della nostra Costituzione, ma è ancora più importante praticarli. La scuola è il luogo dove si impara la democrazia. Gli studenti e il personale di tutte le parti politiche devono sentirsi accolti. Tutti devono poter esprimere liberamente il loro punto di vista, purché il confronto avvenga all'interno del perimetro dei valori civili. Perché alla violenza si risponde con la civiltà, non con altra violenza”, il pensiero di Arte.

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