
Sei progetti per l’immobile abbandonato: "Pronti anche a cambiare destinazione d’uso" "Una scuola all’ex Meccanotessile e due tavoli su lavoro povero nel turismo e rider".
Assessore Dario Danti, le abbiamo dato 5+ , lei è un professore che insegna storia e filosofia. Lo ritiene un voto ingiusto? "Sono abituato, al liceo mi hanno rimandato per tre anni. Matematica o latino ma poi alla maturità ho preso 54 sessantesimi. Feci il tema sulla Resistenza, mi arrangiai con il compito di matematica e all’orale andai benissimo".
Poi però si è laureato "Ho due lauree e fino al giugno scorso insegnavo nel mio liceo che fu anche quello di mio padre. Sentivo che dovevo restituire qualcosa: lì ho incontrato l’amore della mia vita, la politica. Mi ha cambiato profondamente e mi ha sbloccato… alle Medie ero introverso e cicciottello".
Si fa ancora politica a scuola? "Dipende. Ho avuto classi politicizzate, altre no. Ma c’è un fatto: il tipo di impegno è cambiato molto, i giovani non si organizzano nella forma classica di un partito, affrontano i temi civici".
Degli studenti che si sono rifiutati di sostenere l’orale in segno di protesta, che ne pensa? "Che la scuola alla fine offre tante opportunità ma rischia di rovinare i ragazzi provocando un’ansia da prestazione. Impone una dinamica competitiva che emula la società. Il sistema del voto va rivisto perché cinque anni di scuola non si possono stravolgere con la singola prestazione all’esame: un conto è valutare gli obiettivi raggiunti, altra appiccicare un numero che alla fine è necessario solo da un punto di vista normativo. La performance all’orale è più come si appare che come si è, un po’ come sui social che sei figo in base ai post. Serve una dimensione meno competitiva e più cooperativa".
Come lei con le nostre pagelle. Che voto si sarebbe dato? "Non mi sarei dato un voto. Mi ritrovo però nel giudizio". Questione di apparenza. Lei come patrimonio non abitativo gestisce 16mila tra immobili e terreni. Qualche esempio: Le Mulina è stato un disastro. Molti non passano lì per paura? "Tanti ci scrivono quotidianamente, la situazione è indecente. Ma ci sono novità importanti: dato per scontato che la società farà ricorso, e che noi resisteremo, intanto abbiamo fatto un avviso pubblico per capire quali operatori sono disponibili a realizzare progetti in quell’area".
E come è andata? "Abbiamo ricevuto sei proposte, le più divergenti: dall’aggregazione giovanile, al benessere, dalle attività produttive allo sport".
Quindi potrebbe cambiare destinazione d’uso se alla fine si farà un polo produttivo? "Il percorso è semplice: se il Tar non concede la sospensione noi andiamo avanti con il bando".
Intanto resta un buco nero… "Martedì alle 8 applicheremo l’ordinanza della sindaca con la Municipale per mettere in sicurezza la struttura con recinzioni, cartellonista e sistemazione delle palazzine con fondi per 150mila euro. Non abbiamo perso tempo, mentre avviavamo la decadenza (e pensi che non ci hanno nemmeno ridato le chiavi)".
E all’ex Meccanotessile messo in sicurezza doveva nascere uno spazio per giovani… Invece siamo al palo. "Purtroppo siamo in contenzioso con la ditta, la stiamo cacciando. Mentre il cantiere dell’housing sociale va spedito e nel 2026 lo completiamo. Per ludoteca e spazio giovani stiamo cercando di cambiare la ditta. Ma abbiamo investito 150 mila euro per i 10mila metri quadri del corpo centrale. Lì ci dormivano 30 persone, era un punto di spaccio e una bomba ecologica, adesso è ripulito".
Progetti per il corpo centrale? "C’è un dialogo con l’università. Potrebbero nascere biblioteche, laboratori e c’è ancora in ballo il trasferimento di Ingegneria".
Ex Macelli di viale Corsica, villa Bracci, villa di Rusciano? "Ex Macelli, è in sicurezza e ci stiamo lavorando con Nicola Paulesu. A Villa Bracci nasce una senior housing e alla villa di Rusciano c’è una manifestazione di interesse importante. Di più non posso dire: non è in vendita, non è un privato, non ci verrà un resort ma una scuola".
Ci sono immobili che potrebbero essere adibiti all’abitare, uno dei grandi problemi di Firenze. Lei rappresenta la sinistra che mal tollera una città a misura di portafoglio… "La sindaca ha fatto operazioni importanti con il Poc insieme a Caterina Biti e per la zona grigia studentesca".
Dicevo ulteriori immobili… "Il 95-96% degli immobili è utilizzato. Ciò che rimane è un appartamento, un garage, una stanza che necessitano di ristrutturazioni importanti e che difficilmente possono essere destinate all’abitare. Il nostro patrimonio è utilizzato e gestito bene: introita più di 5 milioni all’anno con le 480 tra concessioni e locazioni".
Ha la delega al lavoro ma nel settore del turismo spesso è precario e sottopagato... "C’è un tema del lavoro povero sul turismo che con i sindacati abbiamo deciso di affrontare, riprendendo il tavolo insieme al collega Jacopo Vicini con Cgil, Cisl e Uil, Confindustria, Federalberghi e Confesercenti: stiamo costruendo un percorso per arrivare alla firma di un protocollo che intervenga sulla precarietà e sulla stagionalità. Parallelamente abbiamo messo in campo le tre principali piattaforme di rider".
La delibera sul salario minimo la ritiene una vittoria. Perché? "E’ uno strumento innovativo, anche Genova ci è venuta dietro. Se il contratto di riferimento non garantisce nove euro all’ora, noi riusciamo a garantirle ai lavoratori degli appalti comunali grazie a un meccanismo premiale in fase di appalto che assegna 10 punti alle ditte che volontariamente aderiscono. Sono già una cinquantina i lavoratori che ne usufruiscono e vogliamo introdurlo negli appalti di città metro".
Roba da laboratorio politico… "Se non lo fa Roma, noi sì".
Ci dica: un pisano assessore a Firenze come si trova? "Sono stato accolto benissimo, qualche battuta c’è, ovvio, ma in giunta c’è un bel clima professionale e umano. Saper fare gruppo è una delle doti della sindaca".
Lei è anche segretario di Sinistra Italiana. Cortocircuito del Pd sul Giani bis, che ne pensa? "Sarò diplomatico: guardiamo avanti ma siamo in ritardo. Se affrontiamo la politica con la sindrome del torcicollo non si va da nessuna parte. Ci sono stati errori, uno grosso".
Quale? "Siamo al 18 luglio e non si è mai riunito il tavolo della coalizione: è un errore che ci dobbiamo caricare tutti sulle spalle. I leader nazionali si stanno incontrando, la presenza del M5s è fondamentale per dare il senso del rinnovamento e essere uniti per il 2027".
Giani bis sì, Giani no? "Se il Pd porta il nome di Giani lo valuteremo, mi pare chiaro che il nome è quello".
SI, si è ammorbidita... "Fratoianni ha detto la cosa giusta: noi non mettiamo veti".
Quindi Iv potrebbe anche correre con il simbolo? "Non è quello il problema ma piuttosto se Iv si riconoscerà nel programma che avrà come cuore l’asse Pd-Cinquestelle-Avs. Con contenuti precisi come la pubblicizzazione dell’acqua, il reddito sociale regionale e un grande investimento sulla sanità. Se io ora sono grande, e lo sono con il 7% almeno, non me la prendo con chi è piccolo. Ho subito fin troppi veti quando ero al 2%".
Correrà per la Regione? "No, ci sarà Lorenzo Falchi".
Il Pd è contrario perché lascia prima il Comune… "La libertà di opinione è salvaguardata. Lorenzo è una risorsa, ha fatto benissimo a Sesto e la giunta con la vicesindaca sapranno guidarlo nella fase finale".
Un assessorato per Falchi? "Le vie del signore sono infinite".
Un comunista che crede in dio….