REDAZIONE FIRENZE

L’assemblea infuocata. L’appello dei tassisti: "Risposte o sciopero"

Più di 200 conducenti di auto bianche all’incontro indetto dai sindacati. Abusivismo e Uber gli argomenti sensibili. Il Comune lavora a nuove norme.

Tassisti pronti a ogni azione: si attendono le mosse. di Palazzo Vecchio

Tassisti pronti a ogni azione: si attendono le mosse. di Palazzo Vecchio

Un’assemblea gremita, 230 tassisti in sala, e un messaggio chiaro: "Basta promesse, servono fatti". È l’appello lanciato ieri dalle due cooperative dei tassisti fiorentini, Cotafi e Socota, durante l’incontro organizzato dai sindacati Uritaxi, Ugl, Sitafi, Cgil e Confartigianato per denunciare "l’inerzia del Comune" sul fronte delle attività irregolari legate alla presenza di Uber e NCC provenienti da altre città.

Nel mirino ci sono quegli Ncc che arrivano a Firenze da fuori provincia, spesso senza titolo o fuori dai confini delle regole previste, "per fare concorrenza sleale ai taxi locali", dicono i sindacati. E poi c’è Uber, "che opera aggirando la normativa e sfruttando le ambiguità del sistema", secondo le sigle che rappresentano i conducenti di auto bianche.

Nonostante i numerosi incontri avuti con l’amministrazione comunale, le associazioni lamentano che "fino ad ora non è stato fatto nulla di concreto". Nessun piano operativo, nessun rafforzamento dei controlli, nessun disincentivo reale all’abusivismo. Una situazione che, secondo i tassisti, "sta portando all’esasperazione una categoria già in difficoltà per l’aumento dei costi e la concorrenza spietata". All’assemblea i tassisti hanno dato mandato ai sindacati di organizzare una serie di iniziative di protesta, che potrebbero sfociare in uno sciopero nelle prossime settimane se non arriveranno risposte.

"Abbiamo tenuto duro per anni, ora non siamo più disposti ad aspettare. Serve un segnale chiaro, e serve subito". Il rischio, secondo le sigle, è che si arrivi a un collasso del servizio regolare, con ripercussioni non solo per i lavoratori ma anche per la qualità del trasporto pubblico cittadino. "Firenze ha bisogno di regole, non del far west".

Ora tutto dipenderà da cosa accadrà nei prossimi giorni. I tassisti restano in attesa di un segnale chiaro e concreto da parte di Palazzo Vecchio a cui chiedono un’azione rapida e risolutiva. "Siamo pronti a confrontarci, ma non a perdere altro tempo", è il messaggio che rimbalza con forza dall’assemblea.

Socota e Cotafi hanno ribadito che non intendono arretrare: l’abusivismo, secondo i rappresentanti sindacali, sta mettendo a repentaglio non solo i guadagni di chi lavora regolarmente ma anche la sicurezza e la qualità del servizio offerto ai cittadini e ai turisti. "Siamo al punto in cui ci sentiamo ignorati, e questo non è più accettabile".

Tuttavia, prima di mettere in campo iniziative clamorose come lo sciopero o presidi di protesta, le sigle sindacali sembrano intenzionate ad attendere almeno un passo concreto dal Comune: un tavolo urgente, un piano di controlli efficace, oppure un impegno pubblico da parte dell’amministrazione.

Se il silenzio continuerà, però, le auto bianche sono pronte a farsi sentire. "Non è uno scontro che abbiamo cercato noi – spiegano alcuni conducenti – ma è diventata una battaglia per la sopravvivenza della categoria. E non ci tireremo indietro".

Il Comune, però negli ultimi mesi ha avviato una serie di controlli anche attraverso l’esame delle immagini registrate dalle telecamere con richieste di verifica sulla territorialità del servizio Ncc a otto Comuni, toscani e non, mentre altri approfondimenti sono in corso. Sta di fatto che gli assessori Andrea Giorgio e Jacopo Vicini stanno studiando nuove norme contro l’abusivismo e per rimettere ordine al settore affinché tutti lavorino nel rispetto della legalità. Insomma, la partita è tutt’altro che chiusa.

Antonio Passanese