STEFANO BROGIONI
Cronaca

La droga dello stupro. Il ’Gbl’ acquistato on line. Insospettabile condannato

Due anni e quattro mesi a un finlandese di 65 anni della Firenze bene. Si è sempre giustificato dicendo di aver acquistato un solvente per pulire.

La direzione centrale dei servizi antidroga ha inserito il Gbl nella lista già dal 2010. In alcuni paesi esteri, come appunto l’Olanda, non è invece ritenuto uno stupefacente. Anche se i suoi effetti in caso di assunzione sono potentissimi, tanto da far scattare l’appellativo di ’droga dello stupro’

La direzione centrale dei servizi antidroga ha inserito il Gbl nella lista già dal 2010. In alcuni paesi esteri, come appunto l’Olanda, non è invece ritenuto uno stupefacente. Anche se i suoi effetti in caso di assunzione sono potentissimi, tanto da far scattare l’appellativo di ’droga dello stupro’

di Stefano Brogioni

FIRENZE

Importò dall’Olanda, acquistandoli su internet e pagandoli con la propria carta di credito, due flaconi di una sostanza che per lui era un potente solvente, ma che per la giustizia è il terribile ’Gbl’, più nota come "droga dello stupro".

Si presenta sotto forma liquida e viene assunta - o più sovente fatta assumere - dentro una bevanda.

Il risultato è la perdita delle inibizioni e l’annebbiamento del ricordo. Da qui, appunto, la denominazione di droga dello stupro. Anche se non è detto che l’assunzione avvenga sempre ’malevolmente’. C’è chi, ad esempio, si cimenta nel “chem sex“ e un additivo come il Gbl stimolerebbe istinti o prestazioni.

Questo dice la letteratura a proposito di una sostanza finita nel libro nero del ministero dell’Interno, ma che circola con una certa disinvoltura in certi ambienti. Anche grazie alla “facilità“ con cui viene reperita su certi siti e spedita. E quando qualcuno si trova a dover rendere conto di illecita detenzione di stupefacenti, ha subito la risposta pronta: "Lo uso come detergente".

Ma per la Cassazione, che ha definitivamente confermato una condanna a due anni e quattro mesi per un insospettabile finlandese della Firenze bene, oggi 65enne, l’uomo ordinò le bottiglie dell’Olanda ben consapevole di ciò che stava acquistando. Tanto che, per precauzione, non si fece recapitare il pacco all’indirizzo di casa, ma sarebbe andato personalmente a ritirarlo presso la sede di un noto spedizioniere all’Osmannoro.

Invece proprio mentre il pacco era fermo lì, una soffiata informò la squadra mobile della questura di un arrivo sospetto. I flaconi contenevano in totale 615 grammi di “gbl“, da cui sarebbero state ricavabili 1025 dosi.

Era il 27 giugno del 2022. Prima l’arresto, poi i domiciliari. Infine la condanna, prima in abbreviato, poi confermata in appello e ora l’epilogo in Cassazione.

Ma fino all’ultimo grado di giudizio, il 65enne finlandese (difeso dagli avvocati Gianna Mercatali e Antonio D’Avirro) è rimasto fedele alla sua prima versione. E cioè di aver acquistato la sostanza (come aveva fatto altre due volte in precedenza, nel maggio del 2021 e nel marzo del 2022) "per pulire il muro e le piastrelle di casa, la terrazza e, come sverniciatore, anche per ’’trattare’’ l’automobile.

Versione che comunque contrasta con l’ammissione dello stessto imputato di aver assunto una volta, nel 2019, il Gbl e di essersi anche sentito male. Così, ai giudici, il 65enne ha offerto anche un’altra versione: che l’avrebbe consumato in gruppo. Ricostruzione anche questa ritenuta non credibile.

Quanto alla “buona fede“ dell’acquisto, la Cassazione ha confermato l’impostazione della corte d’appello che esclude questa possibilità in quanto "costituisce dato di comune esperienza che non tutto ciò che è acquistabile mediante internet è commerciabile secondo la legge italiana, e che, anzi, il ricorso alle modalità di acquisto di pagamento tramite internet e spedizione del prodotto tramite corriere era utile a non destare sospetti, come dimostra che, nella specie, le forze dell’ordine erano venute a conoscenza della vicenda solo per averne ricevuto notizia da fonte confidenziale".