
Il maestro Lorenzo Fratini. Domani sera dirigerà i Carmina Burana, ultimo appuntamento con la stagione estiva del Maggio Musicale Fiorentino
Dopo le quattro recite de L’elisir d’amore donizettiano, i due spettacoli di Stefano Massini, il Don Giovanni al Parco Mediceo di Pratolino e lo spettacolo della Filarmonica "Gioachino Rossini", si conclude domani alle 21 la stagione estiva del Teatro del Maggio. La suggestiva cavea all’aperto si illuminerà ancora una volta per presentare una delle più celebri e amate composizioni del Novecento: i Carmina Burana di Carl Orff, nella versione per due pianoforti e percussioni, coro, coro di voci bianche e tre solisti. Sul podio, alla guida del Coro del Maggio Musicale Fiorentino e del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio, il maestro Lorenzo Fratini. Al pianoforte Andrea Severi e Leonardo Andreotti. Francesco Migliarini è ai timpani, Federica Martinelli, Luigi Piro, Michele Annoni, Sebastiano Girotto e Pierangelo Pellegrino alle percussioni. Le voci soliste sono il soprano Marina Fita Monfort, il tenore Antonio Mandrillo, che ha interpretato Nemorino nell’Elisir d’amore, e il baritono Hae Kang, anche lui sul palcoscenico dell’Elisir nei panni di Belcore. Fra le più note composizioni del ‘900 i Carmina Burana, scritti da Carl Orff tra il 1935 e l’anno successivo, sono una cantata scenica ispirata da 24 poemi tra quelli trovati nella raccolta medievale omonima del XII secolo nel monastero di Benediktbeuern in Alta Baviera nel 1803.
L’opera è strutturata in un prologo, cinque parti e un finale: il Prologo, Fortuna imperatrix mundi ("Fortuna, imperatrice del mondo"), nel quale è presente l’arcinota O Fortuna; la prima parte, Primo vere ("In primavera"), in cui si celebra l’aspetto lieto della primavera, la seconda parte: Uf dem Anger ("Nel prato"), nel quale compaiono brani in antico alto tedesco; la terza parte: In taberna ("All’osteria"), comprendente brani ispirati dalla vita sregolata dei clerici vagantes, il gioco d’azzardo, il buon bere e il ben mangiare; la quarta parte, Cour d’amours ("La corte d’amore"), che contiene brani che inneggiano all’amore; la quinta parte, Blanziflor et Helena ("Biancofiore ed Elena"), segna la conclusione della parte precedente con il finale Fortuna imperatrix mundi.
Chiara Caselli