
Un momento della presentazione della nuova stagione alla quale ha preso parte anche il goernatore Eugenio Giani
"Questo teatro è sempre più un riferimento per la città". Così Sara Funaro, nella doppia veste di sindaca e presidente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino, definisce il Teatro del Maggio nel giorno in cui – con largo anticipo – presenta la nuova stagione. "Siamo alle porte di una stagione bellissima, peraltro raccontata molto tempo prima, perché siamo a fine giugno 2025 e stiamo presentando la stagione 2026 - sottolinea la sindaca - il tempo giusto per far conoscere a fiorentini e non fiorentini la straordinarietà della programmazione e poter attrarre sempre più persone. Lo abbiamo visto dagli ottimi risultati di quest’anno".
Gongola anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani: "Il Maggio è tornato a essere un punto di riferimento imprescindibile a livello internazionale. Si tratta di una vera eccellenza nel panorama lirico italiano, grazie a un programma ambizioso che comprende ben dodici opere e concerti sinfonici di altissimo livello. Questa ricchezza culturale ci riempie di orgoglio, perché è l’espressione più autentica della vocazione della Toscana, una terra da sempre celebre nel mondo per la sua straordinaria eredità culturale".
La sindaca e il governatore possono guardare con fiducia anche all’andamento economico del teatro. "Gli incassi da biglietteria sono aumentati a oggi dell’80% rispetto alla stessa data dello scorso anno" spiega Carlo Fuortes, sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, secondo cui i dati del semestre "sono assolutamente in linea con le aspettative e con il bilancio previsionale".
Poi entra nei dettagli. "Quando facemmo la stagione 2025, ero arrivato da tre mesi. Facemmo un po’ una scommessa con la stagione che è in corso: e, devo dire, a sei mesi dall’inizio sta andando tutto veramente bene, meglio di come mi aspettavo" dice il sovrintendente. E sta andando bene sotto tutti i punti di vista. "La critica sta dando dei giudizi straordinari per le produzioni che facciamo" racconta soddisfatto.
Poi fa due conti sui biglietti staccati e "il numero di persone ha superato i 100.000 biglietti". Secondo Fuortes "sono tutti dati che fanno capire che c’è una comunità che risponde all’offerta del teatro, che frequenta il teatro e che lo apprezza, perché ovviamente se spende i soldi vuol dire che lo apprezza".
La stagione 2026 appena presentata, secondo il sovrintendente "tiene conto anche delle lezioni, dell’esperienza di questo anno che ho passato qui: in continuità, ma abbiamo alzato l’asticella per molti aspetti" aggiunge Fuortes, ricordando la situazione al suo arrivo a Firenze. "Non conoscevo il teatro, non conoscevo le condizioni artistiche del teatro, quelle tecniche, delle maestranze, di tutti i dipendenti. Conoscevo anche poco l’oggetto teatrale che è splendido e ha grandissime potenzialità" conclude.
"Esprimo un sincero apprezzamento per il nuovo programma e per il lavoro svolto da Carlo Fuortes che sta restituendo al Festival e al Teatro fiorentino lo splendore che merita" dichiara il sottosegretario di Stato alla cultura, Gianmarco Mazzi che non è potuto essere fisicamente presente a Firenze per altri impegni (come aveva già fatto sapere nei giorni scorsi). Auguro buon lavoro al maestro Daniele Gatti - continua il sottosegretario - che assume il ruolo di direttore musicale per i prossimi tre anni. La programmazione 2026 promette di offrire un perfetto equilibrio tra tradizione, contemporaneità e innovazione: un progetto costruito con la visione di chi sa unire sensibilità artistica e capacità manageriali".