
Il direttore artistico dell’Orchestra della Toscana, Daniele Spini
Stasera a Massa, domani alle 21 al Teatro Verdi di Firenze, lunedì 19 maggio a Bologna. La stagione 2025 dell’Orchestra della Toscana si conclude con un concerto che copre tre secoli, dal Romanticismo ad oggi. "Si chiude un anno molto importante – afferma il direttore artistico Daniele Spini - il secondo della direzione principale del ventinovenne Diego Ceretta, del cui talento nessuno ormai dubita più. Adesso si consolida il lavoro e si raccolgono i frutti".
Dunque, tirando le somme?
"L’orchestra negli ultimi due anni è cambiata profondissimamente. Abbiamo fatto molti concorsi per i posti vacanti, non siamo ancora riusciti a completare l’organico ma contiamo di arrivarci presto. La compagine ha dovuto ricostruirsi un suono, dunque l’impegno del direttore principale è aumentato anche in termini di presenza effettiva. Inoltre abbiamo intensificato l’aspetto più propriamente culturale. Una volta constatato il riscontro del pubblico, ci siamo permessi qualche avventura in più: una forte presenza del repertorio del Novecento in modo da onorare tutti i grandi anniversari: i 50 anni dalla morte di Dallapiccola, il centenario della nascita di Ravel, i 50 anni dalla morte di Šostakovic. Abbiamo anche aumentato la presenza di direttori e interpreti giovani e nuovi. Naturalmente non mancano i grandissimi come Conlon o Stenz, ma il nostro orientamento è sempre più verso i nomi del futuro".
E le collaborazioni?
"Le abbiamo incrementate, prima fra tutte quella con il Teatro del Maggio. Quest’anno abbiamo fuso le nostre forze sotto la guida di Ceretta per eseguire il War Requiem di Britten, una coproduzione di grande impatto nel cartellone del Festival. C’è poi la collaborazione con la Chigiana di Siena, tre concerti l’anno, e la nostra attività sul territorio regionale nella misura di 7 capoluoghi su 10. Fra pochi giorni presentiamo la nuova stagione e a breve inizia la stagione estiva nelle ville e nei giardini di Firenze".
Stasera inizia l’ultimo tour…
"A un giovane direttore, Niklas Benjamin Hoffmann, abbiamo affidato l’interpretazione dell’ouverture "Le Ebridi" di Mendelssohn, la Sinfonia di Kurt Weill datata 1933 e una prima esecuzione: "Rosso Ferrari", brano di Cristian Carrara commissionato dall’ORT, di cui è stato coordinatore artistico, e da Musica Insieme di Bologna. Un pezzo molto estroso e gradevole, che trae ispirazione da una delle grandi bandiere dello sport italiano. E un altro ‘sgarro’ alla tradizione classica, con la scelta della fisarmonica solista, quella del portoghese João Barradas. Perché cerchiamo sempre di essere originali e non prevedibili…"
Chiara Caselli