MANUELA PLASTINA
Cronaca

Gestosi in gravidanza, lo studio del Meyer scopre le cause della preeclampsia

La scoperta nata da un “caso”: due donne del laboratorio di ricerca tutto al femminile erano in gravidanza. Dai loro campioni, l’ipotesi dei progenitori renali che cambierà il modo di affrontare la grave complicanza ad alto tasso di mortalità

La professoressa Paola Romagnani, responsabile della nefrologia e dialisi dell’AOU Meyer IRCCS

La professoressa Paola Romagnani, responsabile della nefrologia e dialisi dell’AOU Meyer IRCCS

Firenze, 4 settembre 2025 – La scoperta del Meyer sulla genesi della preeclampsia, una complicanza potenzialmente grave della gravidanza, è nata per caso: in un laboratorio di ricerca composto per lo più da donne, in due erano contemporaneamente in dolce attesa. Sono state loro a dare il via a un’ipotesi che poi la ricerca ha confermato.

“Dai campioni prelevati dalle nostre colleghe, ci siamo accorte che le colture crescevano regolarmente – spiega la professoressa Paola Romagnani, responsabile della nefrologia e dialisi dell’AOU Meyer e ordinario di nefrologia dell’Università di Firenze – Impossibile fosse una coincidenza. Da lì l’idea che poi abbiamo verificato e validato”.

In gravidanza il rene aumenta di volume fino al 150%: un particolare tipo di cellule renali, dette progenitori renali, svolge un ruolo chiave nell’adattamento del rene alla gravidanza. Si espandono per reggere il carico extra: i reni della mamma devono lavorare per due. “Forse è anche per questo che le donne in età fertile sono più protette da ipertensione e malattia renale cronica, ci siamo chieste – dice Romagnani -. Quell’intuizione è diventata la nostra ipotesi”. Un “caso” che ha permesso di portare avanti uno studio fondamentale per spiegare la preeclampsia e il suo legame con l’ipertensione e la malattia renale cronica. Pubblicato dalla prestigiosa rivista Science e coordinato dalla prof. Romagnani con la dottoressa Carolina Conte dell’Università di Firenze, apre nuovi scenari nella comprensione di questa complicanza non così rara: colpisce il 5% delle gravidanze in Europa, ma supera il 10% nei Paesi a basso reddito, dove rappresenta la prima causa di morte materna. Il lavoro portato avanti a Firenze, rivela che i progenitori renali attivati dagli estrogeni generano nuove cellule fondamentali per il filtro renale: permettono così di rispondere all’aumento del lavoro che il rene affronta durante la gestazione.

Quando questo meccanismo si altera, può svilupparsi la preeclampsia, con conseguenze per la madre e il bambino. I suoi effetti possono estendersi ben oltre la gravidanza, aumentando il rischio di ipertensione e insufficienza renale per entrambi. La malattia renale cronica colpisce oltre il 10% della popolazione mondiale e rappresenta una delle principali sfide di salute pubblica, con elevata mortalità e a un maggior rischio di malattie cardiovascolari. Si ipotizza che nel 2040 sarà la quinta causa di morte a livello globale. I risultati dello studio fiorentino sono fondamentali: per le madri aprono la strada allo sviluppo di strategie di prevenzione e trattamenti mirati per proteggere la salute renale e cardiovascolare a lungo termine.

Per il bambino, diminuiscono il rischio di sviluppare ipertensione e malattia renale cronica nell’età adulta, a causa di un ridotto numero di nefroni alla nascita. Intervenire precocemente con controlli mirati può proteggere sia i reni che il cuore nel tempo.