
Firenze si conferma una meta ideale anche per quei turisti che viaggiano da soli
Firenze, 16 agosto 2025 – Firenze si conferma tra le mete europee più amate anche da chi sceglie di partire da solo. La città del Rinascimento conquista infatti il 18esimo posto nella classifica delle migliori destinazioni per viaggiare in solitaria stilata da Unobravo, piattaforma di psicologia online che ha analizzato oltre trenta città europee in base a sicurezza, costi, clima, attività ed esperienze disponibili.
Il capoluogo toscano si posiziona poco sotto la metà della classifica, con un punteggio complessivo di 5,62 su 10. Tra i dati che riguardano Firenze, spiccano il costo medio di un ostello pari a 45 euro a notte, la spesa per un pasto singolo intorno ai 20 euro e un punteggio 58 su 100 per la sicurezza. Numeri che, pur non collocando la città nei primi dieci posti, confermano l’attrattiva internazionale di Firenze anche per chi sceglie di viaggiare senza compagnia, in cerca di esperienze culturali, introspezione e libertà di movimento.
Lo studio evidenzia inoltre che sempre più italiani scelgono il viaggio in solitaria come forma di auto-cura: l’11% ha programmato una partenza di questo tipo per l’estate 2025, con un aumento del 4% rispetto all’anno scorso. Al vertice della classifica si piazzano Lisbona, seguita da Istanbul e Praga. Per l’Italia, oltre a Firenze, brillano Roma (4° posto) e Sorrento (8°), confermando il nostro Paese come una delle mete preferite dai viaggiatori solitari.
Secondo la psicoterapeuta Valeria Fiorenza Perris, direttrice clinica di Unobravo, viaggiare da soli può avere un forte impatto positivo sul benessere psicologico: «Permette alle persone di sperimentare l'autonomia in modo significativo, contribuendo a rafforzare la fiducia in se stessi e il senso di autoefficacia. Quando si è da soli e si esplora un nuovo ambiente, si entra anche in un contatto più profondo e autentico con se stessi, senza pressioni esterne».
«Uscire dalla propria zona di comfort non solo favorisce l’adattabilità a diverse situazioni – aggiunge la dottoressa Perris – ma può anche stimolare la creatività, la flessibilità cognitiva e un più profondo senso di autonomia personale».
Senza la struttura delle routine familiari o l'influenza degli altri, i viaggiatori solitari spesso trovano spazio per un'autoanalisi significativa, che porta a un migliore recupero dallo stress e a. una maggiore chiarezza emotiva nel tempo.