Firenze, 16 agosto 2025 – Cosa succederebbe se fosse sganciata un'atomica su Firenze? Con una bomba di 15 kilotoni (la 'Little Boy' di Hiroshima) le vittime sarebbero 71 mila 980 e i feriti stimati oltre 91 mila. Con una bomba di 100 kilotoni, come la W 76 che arma ancora oggi la testata del missile Trident, le vittime sarebbero oltre 160 mila e i feriti più di 144 mila, determinati da una palla di fuoco che esploderebbe per un raggio di 423 metri, con radiazioni per un raggio di 1530 e diffusione del “calore” per un raggio di 4510.

Mentre si attendono gli esiti reali dell'incontro in Alaska, anche in ordine a una regolazione degli armamenti, fa riflettere vedere il video diffuso dall'Istituto Buddista Soka Gakkai in occasione della mostra itinerante 'Senzatomica', proposta da gennaio a marzo scorsi nell'ambito di una campagna portata avanti da molti anni grazie alla scuola di pensiero per la pace e di educazione interiore a una vita condivisa del maestro Daisaku Ikeda (1928 – 2023). Nel video, riproposto da Ansa in occasione dell'anniversario, ad agosto, del lancio delle due due atomiche in Giappone, la simulazione dell'esplosione nucleare su Firenze. A Ikeda lo scorso anno Firenze ha dedicato una piazza. “La trasformazione del mondo deve iniziare da una trasformazione individuale”, spiegava Ikeda, sottolineando come “la vera battaglia del ventunesimo secolo non sarà tra la civiltà o le religioni ma piuttosto tra violenza e non violenza”.
Ma se da un lato inquieta la riabilitazione della guerra che fa qualcuno, dall’altro una veglia per la pace di 75 ore ha unito persone di tutto il mondo, con un invito alla preghiera per tutte le vittime dei conflitti in corso, dal Sacro Cuore di Gesù e Maria a New York a Nostra Signora di Nagasaki (Hibaku no Maria) presso la Basilica di Urakami, su iniziativa della Comunità di Sant’Egidio insieme all’Arcidiocesi di Nagasaki e in collaborazione con il Movimento dei Focolari, volontari e altre organizzazioni. “Le esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki – ha rilevato il professore di Storia della Pace all’Università di Roma Tre Marco Impagliazzo - hanno mostrato al mondo la potenza catastrofica e distruttiva delle armi nucleari. Eppure, da allora l'uomo ha costruito più di 70.000 armi nucleari e condotto più di 2.000 test. Ancora oggi abbiamo più di 12.500 di queste armi, ciascuna con una potenza notevolmente superiore a quelle usate nell'agosto del 1945”. Al Meeting di Cl a Rimini sono attese il 25 agosto le testimonianze degli Hibakusha, i sopravvissuti alle bombe nucleari, letteralmente “persone colpite dall’esplosione”.