
Tra i parcheggi interrati che hanno chiuso in positivo c’è quello del mercato di San Lorenzo
Firenze, 12 maggio 2025 – Un utile netto superiore ai 3 milioni di euro e ricavi in crescita del 5%, circa 700mila euro in più dell’anno prima. Il bilancio 2024 di Firenze Parcheggi, partecipata di Palazzo Vecchio che gestisce e 6mila posti auto in città, si è chiuso con risultati da brindisi: conti in salute, perdite maturate nel 2020 già riassorbite e un patrimonio netto di oltre 1 milione di euro. Merito anche delle transazioni in crescita: 2 milioni e 964.661 contro i 2 milioni e 909mila del 2023. In pratica 55mila accessi in più.
Ma un po’ di amarezza, leggendo fra le carte del consuntivo appena approvato resta. Il dente duole sui canoni che, ogni anno, Fipark deve versare per gli interrati realizzati col project financing di Firenze Mobilità Spa (dove Fipark ha una quota del 17%), per i parcheggioni di Fortezza e piazza Alberti. Due serbatoi che, da soli, valgono più di 810 posti auto. Ma che, a distanza di 18 anni dalla creazione hanno risultati di gestione negativi. Il motivo sono i maxi canoni: 862mila euro per la Fortezza e 748mila euro per Alberti. Da soli più della metà dei 2 milioni e 700mila euro di canoni che Fipark paga per tutte e cinque le strutture realizzate in project (ci sono anche Beccaria, Binario 16 e San Lorenzo).
Cifre a sei zeri che si mangiano gli incassi della sosta delle due strutture, a dir la verità fra le più snobbate dagli automobilisti. Tanto che la differenza fra gli incassi e il canone pagato a Firenze Mobilità Spa fa chiudere il 2024 di piazza Alberti con un rosso di -450mila euro, che diventano 812mila euro di risultato di gestione negativo. Questo nonostante il tasso di interesse del mutuo per il project di Firenze Mobilità Spa sia stato ridotto dal 6% al 4% all’anno. Ad andare malino è anche la Fortezza dove il risultato di gestione è negativo con 248.415 euro. Potrebbero cavarsela meglio anche i 345 stalli a rotazione di Porta al Prato, nata come scambiatore a pagamento per mollare l’auto e montare su Sirio con direzione stazione. Qui il risultato di gestione negativo è stato più ridotto: 37mila euro. A pesare, in questo caso, sono i canoni di locazione finanziaria. Stessa musica per un altro parcheggio, quello del Palagiustizia, inaugurato nel 2012: qui il negativo è di oltre 127mila euro.
A trainare i ricavi invece è il parcheggio interrato della stazione. I suoi 590 stalli sono valsi ben 4 milioni e 95mila euro di ricavi (260mila euro in più del 2023), ma anche Sant’Ambrogio che porta in dote un risultato di gestione positivo da 1 milione e 389mila euro: il più usato dopo Santa Maria Novella. Chiudono tutti con segno più anche le altre strutture: da Beccaria a viale Pieraccini, alla Calza a viale Giannotti, passando per San Lorenzo. Ad andare benone è stato anche il Parterre che, visti i lavori della tramvia, ha ottenuto un risultato di gestione positivo da oltre 500mila euro. La sete di parcheggio di chi entra a Firenze o ci abita è dimostrata dal fatto che praticamente tutte le strutture (anche quelle con risultati di gestione negativi) hanno aumentato i propri ricavi rispetto al 2023. Presto si vedranno anche i primi risultati della mossa fatta a gennaio da Palazzo Vecchio: tariffe a 1 euro l’ora dalle 18 alle 24 in tutte le strutture interrate (stazione inclusa) per chi utilizza l’app Bmove. Un modo per riportare i residenti in centro. E, forse, rimpolpare stalli che, la sera in certe strutture, restano desolatamente vuoti.