LEONARDO BARTOLETTI
Cronaca

Faentina, la Lega punge il Pd: "La Regione non investe"

L’attacco del Carroccio sui continui disservizi a carico dei pendolari "Il Mugello ormai viene considerato un territorio da Terzo Mondo".

La stazione ferroviaria di San Piero a Sieve lungo la quale passa la Faentina

La stazione ferroviaria di San Piero a Sieve lungo la quale passa la Faentina

"La chiusura della Faentina fino all’11 settembre, i lavori sulla Bolognese con annesse ripercussioni per il traffico su gomma, i continui ritardi ed i sovraffollamenti sui treni via Pontassieve, gli ultimi dei quali in ordine di tempo proprio ieri. Tutto questo genera una vera e propria tempesta perfetta e chi ci rimette, come sempre, sono soltanto i pendolari". L’attacco arriva dagli esponenti di opposizione Rommel Albertazzi, vice commissario Lega Mugello, Emanuele Camilletti, capogruppo del centrodestra per Scarperia e San Piero a Sieve, e Giampaolo Giannelli, commissario Lega Mugello e capogruppo del Carroccio in unione comuni del Mugello.

La questione è, in sostanza, quella con la quale chi si sposta per lavoro con il treno deve fare i conti con una certa frequenza, ovvero le mille difficoltà per raggiungere Firenze. Ora, però, secondo i tre esponenti della Lega, la situazione è divenuta insostenibile: "E’ una vergogna - dicono - e di questo dobbiamo ringraziare il Pd. Tutto questo accade - attaccano gli esponenti leghisti - senza che chi governa la Regione Toscana da sempre, gestendo in maniera fallimentare il trasporto ferroviario, abbia pensato a soluzioni per rendere meno disagiato il viaggio dei pendolari. Il Mugello in particolare viene ormai considerato un territorio da terzo mondo, con un sistema infrastrutturale al collasso. La responsabilità di tutto questo è ascrivibile solo al Pd. Le elezioni regionali si avvicinano - dicono ancora Albertazzi, Camilletti e Giannelli - ed cittadini possono cambiare il corso delle cose, punendo chi da sempre se ne frega dei problemi del Mugello e dei pendolari". I lavori in corso, peraltro, sono stati programmati nel periodo estivo, nel tentativo di limitare i disagi, approfittando delle ferie e della conseguente minore frequentazione delle strade e dei mezzi pubblici. Tutto questo, però, evidentemente non basta a non creare problemi a chi è rimasto al lavoro ad agosto.

Leonardo Bartoletti