
L’opera ricostruisce uno dei periodi più bui della storia italiana
Un libro per ricostruire gli anni in cui furono colpiti politici, magistrati, persone impegnate nella lotta contro la mafia e opere d’arte nazionali a Palermo, Roma, Milano in un elenco di lutti impressionante. In 280 pagine con il libro “Il biennio di sangue 1993-94” Luca Tescaroli (nella foto), procuratore della Repubblica di Prato, ricostruisce gli avvenimenti del 1993-94 nei loro antefatti che risalgono agli anni Settanta e Ottanta per arrivare fino agli episodi stragisti del biennio di sangue, rendendo conto dell’apporto fornito alle indagini dai collaboratori di giustizia, delle condanne dei 32 autori materiali, nomi familiari alla cronaca giudiziaria italiana, e del ruolo degli imputati assolti.
Il libro è stato presentato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, per dar conto del lavoro svolto come coordinatore della Direzione distrettuale antimafia a Firenze. Tescaroli fu incaricato di prendere le indagini sulle stragi compiute in quegli anni, che si sono poi concluse con l’individuazione e la condanna degli esponenti di Cosa Nostra che hanno commesso crimini stragisti. "Questa presentazione è un’iniziativa proiettata a far conoscere alla collettività gli importanti risultati che sono stati raggiunti. È una dimostrazione della forza inesauribile dello Stato nel contrastare il crimine organizzato mafioso. Credo sia importante per evitare che il corso del tempo ingiallisca i ricordi. È un contributo al dibattito per mantenere viva la memoria e anche per far sì che tutto questo non accada più", ha detto Tescaroli a margine della conferenza di presentazione del libro.
Sulle indagini Tescaroli afferma: "Nel periodo in cui sono stato alla Procura di Firenze, ho cercato di dare il mio contributo, sono stati fatti dei passi avanti. Altri colleghi dovranno proseguire nel cammino che è stato realizzato e che ha fornito un contributo alla ricerca della verità".
"Lo stato in sé, attraverso le sue componenti piu’ virtuose, è in grado di fornire un servizio importante alla collettività", ha aggiunto. "I risultati raggiunti, - ha proseguito - e che sono racchiusi nel volume, credo siano straordinari percé 32 imputati appartenenti a Cosa Nostra, o vicino all’organizzazione, sono stati riconosciuti come mandanti o come esecutori di quelle sette stragi che hanno colpito al cuore lo Stato con un attacco terroristico eversivo".