
Una scena dello spettacolo ’Sette a Tebe’ in scena al Teatro Romano di Fiesole stasera
Quando la guerra incombe, ogni rumore è un sussulto, ogni respiro è una certezza. E lo è oggi, come lo è stato in passato. Perché ‘Sette a Tebe’, lo spettacolo che stasera andrà in scena al Teatro romano di Fiesole (ore 21,15), è una riflessione sull’assedio e sul conflitto in termini universali. Ispirato alla tragedia di Eschilo, lo spettacolo diretto da Gabriele Vacis e interpretato dagli attori di Potenziali Evocati Multimediali racconta uno spaccato di realtà contemporanea. Certo, i protagonisti sono sempre loro, i figli di Edipo, con il dilemma del potere e l’impossibilità di raggiungere una tregua. Non è servito a niente decidere di governare un anno per uno, ora Eteocle non vuole lasciare lo scranno a Polinice, che lo reclama. E Polinice si prepara ad attaccare, mettendo Tebe sotto assedio e spingendo il fratello a rinunciare al trono. Ma Eteocle ha già in preparazione una strategia per batterlo. E i due figli di Edipo stanno andando incontro alla maledizione del padre, che li voleva morti, alla ricerca di quel "terribile amore per la guerra" di cui parlava James Hillman nel 2004.
Intanto, a fare da controcanto alle voci che spingono alle armi, ecco il coro delle donne che chiedono un’alternativa al conflitto, in rappresentanza degli animi della città, di quell’opinione pubblica che non viene ascoltata. Ed è proprio questo vissuto collettivo che si pone al centro della scena, contrapposto ai rumori e ai colori che si sprigionano al di fuori delle mura, verso un nemico che, però, non è un estraneo. Perché ogni guerra è civile, se a farla è un altro uomo, un fratello, un altro simile a noi. Per questo, a incastonarsi al centro della scena, arrivano i brani di scrittori e pensatori a noi più vicini, con i dati tecnici sull’uso delle armi oggi, sulla presenza quotidiana della guerra a ogni latitudine. E lo fanno costruendo un testo che mette in scena i punti di forza e di debolezza in mezzo ai pensieri, ai gesti e ai corpi dei giovani di oggi. E su questa altalena tra passato e presente, su cosa sia la guerra, ecco che arrivano a darne una scintilla nel buio i contributi di Henri Laborit, Sun Tzu, Franklin J. Schaffner e Bertolt Brecht. I biglietti per ‘Sette a Tebe’ si possono acquistare su www.ticketone.it oppure nei punti vendita Box Office Toscana.
l.otta.