
I pannelli di alucobond che rivestono la parte superiore dell’edificio dell’ex teatro Comunale
Firenze, 23 agosto 2025 – C’è un’ultima versione datata 2020 del progetto del complesso residenziale di lusso nato al posto dell’ex teatro Comunale in zona Lungarni. Presentato e approvato dalla Soprintendenza, il nuovo ’disegno’ includeva delle linee guide di attuazione e delle prescrizioni materiche. In particolare, il progetto è stato “elaborato in osservanza delle note tecniche di attuazione e selezionando materiali approvati”, fanno sapere da Hines.
I colori alternativi: sfoglia il pdf
Nel 2020, il progetto è stato definitivamente approvato tramite il rilascio del permesso di costruire. E materiali e colori, tanto contestati negli ultimi giorni per l’impatti con lo skyline fiorentino, sono stati scelti dalle società in una tavolozza esaminata e approvata dalla Soprintendenza.
Per le finiture dei prospetti sono da intendersi prescrittivi, si legge negli atti sottoscritti dall’ente ministeriale, “i rivestimenti con pietra Santa Fiora, Travertini, Pietra Serena”, l’uso di intonaci “nella scala cromatica dal Giallo Sabbia al Bianco Crema”, ‐ i materiali degli infissi “che potranno essere in metallo, con finiture in corten, ottoni e bronzi, e in legno per gli edifici soggetti a ristrutturazione edilizia”.
Cosa è stato scelto? Per gli intonaci la nuance crema, per l’esterno in metallo l’effetto ottone brunito – che, spiegano, non è nero ma più bronzo, in grado di schiarirsi con i raggi del sole –, e poi vetro e pietra serena.
Tutti i campioni di “materiali di facciata sono stati di volta in volta sottoposti e approvati dalla Soprintendenza, come previsto da normativa”, spiegano ancora. Pertanto il ’cubo nero’, come è stata soprannominata la parte della struttura che spicca, è frutto di una decisione che la Soprintendenza ha “autorizzato” a fare. Addirittura già prima dell’arrivo della cordata Hines e Blue Noble che si sono trovate fra le mani il progettone di restyling la cui gestazione non è stata proprio breve.
Infine, come già ripetuto in passato, “Hines ha ereditato un progetto già esistente che era stato oggetto di lunga istruttoria da parte della vecchia proprietà con il Comune e la Soprintendenza”, ci spiegano.
Il progetto “è stato implementato in continuità con le approvazioni rilasciate e gli strumenti urbanistici approvati”. In regola, si legge, sono anche “gli allineamenti urbani fronte strada e la giacitura delle facciate esterne degli edifici”. Via libera anche agli “assi di penetrazione dell’isolato”, e l’interconnessione di “tutti gli spazi aperti privati ad uso pubblico, secondo una logica di continuità urbana a garanzia della completa permeabilità dell’isolato”.
Pietro Mecarozzi