
La processione del Corpus Domini: è la prima volta per Gambelli da arcivescovo
Spezzarsi e darsi, la Chiesa deve fare così, proprio come il pane eucaristico. Lo sostiene con forza monsignor Gherardo Gambelli nell’omelia del suo primo Corpus Domini da arcivescovo, in attesa di festeggiare, martedì, il primo anniversario sulla Cattedra di San Zanobi. Dopo le sospensioni forzate negli anni del Covid, è tornata la processione con Cristo Eucarestia, conclusa con la benedizione solenne ad oltre un migliaio di fedeli, religiosi e religiose, gruppi parrocchiali, Cavalieri del Santo Sepolcro, membri dell’Ordine di Malta, confraternite, Misericordie e Unitalsi, che si è presa cura delle persone con disabilità. Il cammino, illuminato dalle candele, ha abbracciato il Battistero e la Cattedrale per poi rientrare in Santa Maria del Fiore dal portone principale. È stato questo il momento conclusivo della celebrazione presieduta dall’arcivescovo Gherardo, la prima dopo la grande apprensione vissuta durante il pellegrinaggio a Gerusalemme con i vescovi toscani nei giorni dell’attacco israeliano all’Iran.
Nell’omelia non ci sono stati riferimenti diretti alla brusca interruzione del viaggio per cause belliche, ma l’appello a una presa di coscienza sì: "Spezzarsi e darsi nella storia del mondo" - argomenta monsignor Gambelli - significa assumere la responsabilità di denunciare "senza timore tutto ciò che sfigura il volto dell’uomo, la violenza, la guerra, l’ingiustizia" e trasmettere "la Parola del Regno di Dio".
Il brano del Vangelo mette in luce la necessità di "sopperire a una mancanza" e, suggerisce l’arcivescovo, "se manca qualcosa, allora si deve produrre di più, aggiungere ciò che manca, spendere di più. E questo è qualcosa che asseconda anche il modo dominante di interpretare l’economia oggi: di fronte ai bisogni crescenti dell’umanità, l’unica cosa da fare, subito e senza riguardi per nulla e nessuno, è crescere di più, produrre di più, sfruttare di più": osserva monsignor Gambelli, citando la Laudato Si’ di Papa Francesco. "Gesù non moltiplica, ma spezza, divide quei pochi pani. Questo sconvolge il nostro modo di pensare e può sconvolgere e rivoluzionare pure il nostro modo di concepire l’economia: nessuna crescita, nessuna sovrapproduzione, nessun ulteriore sfruttamento dei beni della terra". Spezzarsi e darsi. Appunto.
Duccio Moschella